EDUCAZIONE SANITARIA – Il mal di schiena (parte 3)

Ospedale
Nelle settimane scorse si è affrontato il problema di come può degenerare col passare degli anni la colonna vertebrale: in sintesi, sino a 60 anni circa le cause sono da ascrivere alle patologie discali e dai 60 anni in poi prevalgono i danni a carico delle vertebre. Tra le diverse terapie più efficaci che abbiamo a disposizione c’è la classica infiltrazione epidurale.
Si tratta di una puntura all’interno del canale vertebrale per depositare, a pochi millimetri dal tessuto nervoso, anestetico locale, cortisone e una soluzione salina iperconcentrata per
disinfiammare le radici nervose irritate da una discopatia o da una ernia. Nei casi più refrattari si procede all’infiltrazione, in anestesia locale, del nucleo discale con un prodotto a base di alcool sottoforma di gel e cellulosa che distrugge le terminazioni nervose all’interno del disco eliminando definitivamente il dolore.
Nelle forme più ostiche si arriva all’asportazione microchirurgica dell’ernia e all’eventuale sostituzione del disco con una protesi in carbonio.
Con l’avanzare dell’età, quando ormai i dischi hanno perso le loro funzioni ammortizzanti e le vertebre iniziano a deformarsi, l’iniezione di cemento per ossa all’interno del corpo vertebrale, lo rende all’istante estremamente robusto e resistente a sopportare carichi anomali.
Il cemento è una sostanza simile al dentifricio: è iniettabile con un ago all’interno della vertebra dove dopo pochi minuti acquista la consistenza del materiale da costruzione di cui porta il nome. La vertebroplastica, così si chiama l’iniezione di cemento nella colonna, è estremamente efficace per la cura dei cedimenti vertebrali su base osteoporotica. Questa terapia consente una rapidissima risoluzione della sintomatologia dolorosa e un altrettanto rapido recupero delle capacità di movimento. Il paziente può alzarsi dal letto senza alcun presidio ortopedico immediatamente dopo l’intervento.
In caso di gravi deformità e instabilità della colonna, quando le vertebre perdono il loro corretto allineamento, è necessario intervenire chirurgicamente stabilizzandola con viti e barre in titanio. L’intervento ha lo scopo di fondere le vertebre fra loro, inserendo al posto del disco un blocchetto in carbonio o in cemento con aggiunta di osso che viene prelevato dal paziente stesso.
Questa operazione consente di mantenere inalterata nel tempo la correzione ottenuta, eliminando i micromovimenti fra le vertebre causa di dolore, senza limitare la naturale articolarità della colonna vertebrale.

Franco Feraboli
Medico dell’Unità operativa
di Ortopedia e Traumatologia