VEGLIA PASQUALE: il vescovo Daniele battezza Davide

Il vescovo Daniele battezza il giovane Davide della parrocchia dei Sabbioni

Santa Notte della Pasqua in cattedrale, celebrata dal vescovo Daniele alle ore 22,30. Con una bella novità: il giovane Davide che s’è fatto cristiano, ha ricevuto il Battesimo, la Cresima e la Comunione ed è entrato a far parte della nostra comunità ecclesiale.

La celebrazione è iniziata sotto il portico del vescovado la con benedizione del fuoco nuovo e l’accensione del cero pasquale simbolo di Cristo risorto. Il cero che è stato portato dal diacono in un duomo completamente al buio, perché venisse illuminato dalla luce di Cristo. Poi il grande annuncio della risurrezione cantato ancora dal diacono Pier Giorgio.

È seguita la prima parte della celebrazione con le letture del vecchio e del nuovo Testamento che preannunciano la pasqua: la creazione, il sacrificio di Isacco, soprattutto il passaggio del Mar Rosso, segno della nostra liberazione dal male attraverso l’acqua del battesimo. È seguito il canto gioioso del Gloria con la chiesa che si è inondata di luce!

Il Vangelo ha raccontato la vicenda delle donne che, recatesi al sepolcro di buon mattino, lo hanno trovato vuoto. È risorto! E l’annuncio è stato accompagnato dal canto dell’Alleluia. 

Il vescovo Daniele ha spiegato nell’omelia il mistero che l’assemblea stava vivendo: “Pasqua indica passaggio – ha detto – riconosciamo i tratti del passaggio in tutto: a partire dal primo, quello che dal nulla porta all’esistenza ogni cosa, per continuare poi nella storia del mondo e in particolare in quella di Israele. Continuamente Dio passa in questa storia, e continuamente in essa conduce il mondo, l’umanità, il suo popolo attraverso passaggi diversi, «di pasqua in pasqua», potremmo dire.

Non sono sempre passaggi facili – ha continuato mons. Gianotti – a volte sono anche dolorosi, sono vissuti come esperienza di sconfitta, di fallimento. Tutti questi sono passaggi pasquali, sono anticipazioni e segni, tracce di un Pasqua piena e definitiva, che i credenti hanno imparato a cercare e desiderare, nel corso dei secoli, come prefigurazioni e profezie del passaggio definitivo, della Pasqua perfetta: il passaggio di Gesù Cristo, il Crocifisso, da questo mondo al Padre, il suo passaggio da morte a vita, cantato da tutta la liturgia di questa notte santa. 

Ma il passaggio pasquale – ha aggiunto il vescovo – si deve compiere anche in ciascuno di noi. Lo vedremo bene, tra poco, nel nostro fratello Davide, che ha chiesto di diventare cristiano e lo diventerà, secondo l’antica tradizione cristiana, proprio in questa Veglia. Vedremo in lui ciò che già è avvenuto in noi, a partire dal nostro Battesimo, quando anche noi abbiamo attraversato il mare della morte e del peccato, per giungere alla pienezza della vita e ci siamo accostarti alla mensa del suo corpo e del suo sangue. I sacramenti pasquali renderanno Davide totalmente Cristiano e lo ringraziamo di essere passato alla fede e noi rinnoviamo la nostra scelta cristiana.”

E dopo l’omelia è iniziata la liturgia della benedizione dell’acqua alla presenza di Davide affiancato dal suo padrino. Poi la rinuncia a Satana e alle sue opere, il credo e un vescovo emozionato ha battezzato il giovane della parrocchia del Sabbioni (erano presenti anche i sacerdoti di quella comunità, nonché tutti i parenti). Poi la consegna della luce, l’invocazione dello Spirito Santo e l’unzione sacra per il sacramento della Cresima, seguita da un grande abbraccio del vescovo che ha accolto così Davide nella comunità cristiana cremasca.

Mons. Gianotti ha infine asperso con l’acqua benedetta tutti i presenti nel ricordo del Battesimo.

È seguita la celebrazione della Messa: all’offertorio Davide ha portato sull’altare il pane e il vino e, al momento della Comunione, si è accostato per la prima volta al sacramento dell’Eucarestia.

Una celebrazione molto sentita, con la foto ricordo al termine e un gioioso rinfresco nel cortile dell’episcopio. 

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