Stefano Ogliari Badessi e la sua Nomad Art non passano di certo inosservati. Sia per la dimensione delle sculture, sia per l’originale mezzo di trasporto con cui le porta in giro… la bicicletta! Certo anche i principi e i significati che stanno alle spalle del “mondo” di S.O.B. sono da sottovalutare, anzi. In collaborazione con Flyer e-bike e Associazione Chakaruna, questo originale quanto “profondo” artista cremasco utilizza, dunque, il trasporto eccezionale per le sue grandi creazioni “artigianali”: un progetto artistico in cui l’arte e il viaggio si fondono per arrivare a esplorare territori e strade inusuali.
“Immagina di poter portare l’arte in ogni angolo del mondo e risvegliare una scintilla negli occhi di chi guarda”: con questo motto Stefano crea la sua arte nomade che può muoversi ovunque. L’opera diventa il viaggio stesso, fonte d’ispirazione e può portare spunti di riflessione alla gente che incontra per strada. Un’arte senza confini, green, che guarda al futuro.
“Non è un arte fine a se stessa, ma un progetto ricco di spunti artistici, culturali e ambientali. L’arte non deve avere limiti né geografici né mentali e neppure stilistici. Deve viaggiare libera come il vento e stimolare la curiosità di colui che la incontra. L’arte diventa un mezzo per unire culture e luoghi lontani, recuperando il suo valore comunicativo primario”, spiega l’artista cremasco.
Se può sembrare una pazzia farsi anche solo pochi chilometri in bicicletta trainando un animale gigante fatto di rami intrecciati, per Stefano questo è solo il primo passo di un tour che vorrebbe attraversare il cuore dell’Europa per poi ripartire in America. Il traino di una balena, di circa otto metri, realizzata in rami, nasce quasi per scherzo quando Stefano nel 2018 decide di portare il cetaceo a una mostra presso il Museo Civico di Crema. “L’opera è stata realizzata interamente con materiale di recupero e non sarebbe stato coerente trasportarla poi con un mezzo estremamente inquinante. Così un anno fa ho deciso di mettere delle ruote sotto la scultura e trainarla qua e là per la Pianura Padana con la bicicletta. Visto l’incredibile riscontro negli occhi della gente incontrata lungo il cammino perché non andare più lontano?”.
Domani pagina speciale sull’arte di S.O.B. nostro giornale.