Domenica 2 dicembre la Libreria Cremasca ha compiuto un anno. Alla festa di compleanno oltre a numerosi clienti che in questi primi dodici mesi hanno imparato ad apprezzare i servizi offerti dal negozio, è intervenuto anche sua eccellenza il vescovo di Crema, Daniele Gianotti.
Chiediamo ai due titolari, Gabriele Cavallini e Matteo Facchi, di ripercorrere la loro avventura.
- Questo progetto è partito circa due anni fa alla notizia che la libreria diocesana La Buona Stampa, attiva dal 1921 avrebbe chiuso. La notizia non ha lasciato indifferenti perché oltre ai compiti di supporto a parrocchie e fedeli per la fornitura di materiale per la liturgia, la catechesi e la preghiera, quella libreria era diventata il punto di riferimento per le pubblicazioni riguardanti il Cremasco e tutte le associazioni culturali attive sul territorio. Come storici dell’arte abbiamo quindi sentito il dovere di riproporre un’attività commerciale che continuasse a offrire questi servizi.
Un anno fa, all’inaugurazione, sua eccellenza il vescovo, vi ha definito “eroi” per il fatto di aprire una libreria nell’epoca dell’e-commerce e degli e-book.
- Il problema non è tanto l’acquisto di libri su internet, quanto il fatto che sempre meno persone leggono. Una ricerca del linguista Tullio De Mauro qualche anno fa ha rilevato che oltre il 70% degli italiani è analfabeta funzionale, cioè ha imparato a leggere e scrivere da bambino a scuola, ma poi ha disimparato e di fronte a un testo scritto non è in grado di comprenderne il significato.
È un dato sconcertante. Le cause sono molteplici, dal fatto che la cultura non è più necessaria (anzi il più delle volte è un ostacolo) per trovare lavoro o per migliorare la propria condizione economica, al fatto che i ritmi di lavoro e il numero di ore lavorate sono aumentate esponenzialmente.
M.Esatto. Il problema non è tanto la concorrenza di altre forme d’intrattenimento come la tv o la rete, ma la mancanza di tempo. Rispetto anche solo a venti-trent’anni fa il tempo libero a disposizione di un lavoratore si è ridotto drasticamente. Molte persone sono costrette a fare due o tre lavori contemporaneamente per mettere assieme quanto una volta si guadagnava con un solo stipendio. È inutile negarlo, per leggere serve tempo libero e non essere stanchi morti per il troppo lavoro. Sono le stesse condizioni che impediscono a molti giovani di sposarsi e avere una famiglia.
Quali sono state le soddisfazioni maggiori in questo anno?
M.E’ stato molto gratificante il gran numero di clienti, soprattutto anziani, che ci hanno ringraziato perché da noi possono trovare quei sussidi di preghiera o libri religiosi che prima erano costretti a cercare a Lodi, Cremona o Caravaggio, facendosi accompagnare con grave disagio da figli e nipoti.
G.La cosa più bella però rimane l’espressione di gioia che si dipinge sul volto di chi trova un libro che stava disperatamente cercando. Quel sorriso ricompensa di tutte le fatiche.
M.Bellissimo è stato anche vendere una copia dei Promessi sposia un adulto che voleva rileggerlo per puro piacere, svincolato dall’obbligo dei programmi scolastici.
Molto successo sta riscuotendo la rassegna Storici dell’arte in Palazzo Vescovile, pensate di continuare?
M.Sì, finché sua eccellenza continuarà a ospitarci generosamente. Contiamo di riprendere a gennaio per proseguire a offrire a tutti l’opportunità di conoscere in prima persona i protagonisti della ricerca storico artistica nazionale che di solito possono essere ascoltati solo nelle università. Abbiamo già una lunga lista di studiosi di grande importanza.
E per dicembre?
- Venerdì 14 Dicembre avremo il piacere di ospitare Alberto Vignati, un giovane autore al suo esordio con il romanzo “Alle periferie dell’Impero”, edito da Giunti. Alberto ha vinto nel 2013 il Premo Campiello Giovani con un racconto dal quale ha tratto il romanzo. Si tratta di un’avvincente storia di formazione e di riscatto, dove a farla da protagonista è la periferia di una grande città, con tutto quel brulicare di vita che la anima e che spesso è invisibile. Quella del 14 sarà la prima presentazione italiana del romanzo, dato che Alberto vive all’estero. L’evento sarà alle 17 presso la sala di Santa Maria di Porta Ripalta in via Matteotti e vedrà la piacevole collaborazione dell’Associazione RinasciMenti.