Il 25 novembre è un giorno importante dedicato a un tema di enorme attualità: la Giornata internazionale contro la violenza sulle donne.
La violenza contro le donne da qualche tempo è sempre più al centro del dibattito pubblico. Il perché è presto detto: persino in un’epoca che si professa civilizzata come la nostra il fenomeno sta raggiungendo dimensioni che definire barbariche è poco. Come possiamo vedere i dati dimostrano che la modernità è arrivata quasi in tutto: nella tecnologia, nei trasporti, nelle comunicazioni, nell’alimentazione, ma rapporti più civili tra i sessi sembrano essere ancora una conquista lontana.
Dai risultati statistici si evince che le forme di violenza sessuale, fisica, verbale, psichica, economica subite dalle donne sono in numero sempre maggiore, la violenza di genere non è solo l’aggressione fisica di un uomo contro una donna, ma include anche vessazioni psicologiche, ricatti economici, minacce, violenze sessuali, persecuzioni, compiute da un uomo contro una donna in quanto donna. A volte sfocia, nella sua forma più estrema, in “femminicidio”. L’Eurostat in uno studio del 2017 sulla violenza sulle donne in Europa ha riportato un dato del 2015: in 215.000 reati a sfondo sessuale, il 90% delle vittime era di sesso femminile; 1 donna su 3 in tutto il mondo, secondo lo stesso studio, ha avuto esperienza di violenza fisica o psicologica, nella maggior parte dei casi per mano del proprio partner.
Il Comune di Montodine, sensibile al problema, come ogni anno persegue il contrasto al fenomeno della violenza con un allestimento nella piazza del Comune: un ricordo che per quanto breve, servirà a non dimenticare i nomi, i volti e le storie delle donne uccise in questi anni, nello specifico tutte le vittime del 2018.