Alla scoperta dei luoghi sacri/9: Santuario di San Luigi Gonzaga

San Luigi Gonzaga è il patrono dei giovani. E spesso le parrocchie e i gruppi giovanili organizzano pellegrinaggi al suo santuario nella città natale, Castiglione delle Stiviere. La località si raggiunge percorrendo l’intera provinciale lenese n° 668 nella quale ci si inserisce dalla circonvallazione di Soncino.

 

IL SANTUARIO
Il santuario di San Luigi si trova nell’omonima piazza a Castiglione delle Stiviere, di fronte al Comune, su un terreno originariamente donato ai gesuiti da Francesco Gonzaga, fratello del Santo.

È una grande e bella chiesa di stile tridentino. La costruzione iniziò nel 1608 per concludersi il secolo successivo. Sia la facciata sia l’interno presentano notevoli somiglianze con la chiesa del Gesù di Roma: una sola navata con soffitto a botte e sei cappelle laterali, sopra il presbiterio una grande cupola, in accordo con i dettami del concilio di Trento, volti a far sì che il fedele si concentrasse sull’altare dov’è conservata l’Eucarestia.

Nel soffitto dell’aula una tempera ottocentesca del pittore Martinenghi, rappresenta il Santo intento ad impartire il catechismo ai giovani di Roma; mentre l’affresco tra le due membrature dell’arco trionfale, raffigurante la gloria di San Luigi, appartiene al pittore veronese Giorgio Anselmi.

La vita del santo è raccontata dai dieci ovali monocromi secenteschi che decorano tutte le pareti della chiesa, e nei quattro pennacchi della cupola del presbiterio attribuiti al pi ttore milanese Giacomo Ceruti, detto il Pitocchetto: in quest’ultimi sono rappresentati La nascita, La prima comunione (somministrata da San Carlo Borromeo), La rinuncia al marchesato e L’ingresso di Luigi nella compagnia di Gesù.
L’area del presbiterio è dominata dalla monumentale struttura dell’altare maggiore di epoca tardobarocca, ricca di marmi, sculture e elementi architettonici. Alle estremità laterali dell’altare si possono ammirare due statue rappresentanti le virtù dell’Innocenza e della Penitenza. Al centro, angeli e cherubini ornano la teca che custodisce il teschio del Santo.

Sopra la reliquia è collocata la pala d’altare settecentesca di Antonio Balestra raffigurante San Luigi in preghiera davanti alla Vergine.
A sinistra del presbiterio si apre l’ingresso per la sacrestia: oltre al finissimo altare in noce, l’opera più significativa è la tela settecentesca che rappresenta San Luigi in atto di presentare le tre nipoti in abiti religiosi alla Vergine. I corpi delle venerabili donne, fondatrici del Nobile Collegio delle Vergini di Gesù (che si trova ancora nelle vicinanze della basilica e contiene pure il Museo di San Luigi), sono conservati nella cappella a destra del presbiterio.

Altre opere di autori significativi sono esposte nelle cappelle laterali. Tra i nomi spiccano quello di Guercino, autore della pala d’altare della cappella dell’Addolorata; oppure quello di Lucia Torelli, tanto rara quanto esperta pittrice del 1700, che dipinse la tela destinata alla cappella Stanislao Koska (a destra dell’ingresso), giovane santo gesuita (1550-1568). Uscendo dalla chiesa e salendo verso la parrocchiale si incontra la piccola chiesa dove San Luigi predicò sulla SS. Comunione il 3 marzo 1590.