GHISLANDI: conclude brillantemente Francesco Grano

Concluso in bellezza, questa sera alle ore 22.30, presso l’auditorio “B. Manenti” – chiesa di San Bernardino, il XXXV Festival Pianistico Internazionale  “Mario Ghislandi” organizzato dal Centro Culturale Diocesano “Gabriele Lucchi” e sostenuto dall’Associazione Popolare Crema per il Territorio, dall’Associazione Culturale Concrescit, dalla Coim e da Il Nuovo Torrazzo.

Ha intrattenuto il pubblico, suscitando entusiasmo, il maestro Francesco Grano, giovane  e brillante promessa più volte apprezzata nel  panorama dei giovani pianisti italiani.

IL CONCERTO

Il ventiquattrenne

Francesco Grano, ha eseguito una programma centrato sulla produzione di fine Ottocento e inizio Novecento. Ciò a partire da Gaspard de la nuit, scritto dal francese Ravel nel 1908 e diviso in tre movimenti descrittivi ispirati ad altrettante poesie di Aloysius Bertrand. Nel primo, Ondine si odono continue oscillazioni sonore che rappresentano il moto incessante dei flutti dai quali la ninfa lacustre canta per sedurre gli ascoltatori. Lugubre il successivo Le gibet che rappresenta una scena d’impiccagione con in evidenza l’incessante accordo di si bemolle indicante il rintocco della campana. Infine Scarbo è un dispettoso folletto notturno che con i suoi scherzi obbliga l’esecutore ad affrontare difficoltà estreme alla tastiera. 

Dopo tale prova di alto virtuosismo, Grano è passato ai 5 Pezzi di Fantasia op. 3 di Rachmaninov, raccolta scritta dal compositore russo subito dopo il diploma al Conservatorio di Mosca, scritta ed eseguita per la prima volta nel 1892 e premiata lo stesso anno a Kharkov. Il brano più famoso è il Preludio in do diesis minore, forse in origine destinato ad aprire la raccolta, ma poi isolato da questa e in grado di godere di fortuna e fama autonome. L’intera raccolta in realtà è poco eseguita; è dedicata ad Anton Arensky, insegnante di armonia di Rachmaninov al Conservatorio. Contiene inoltre un’Elegia in mi bemolle minore, seguita da Pulcinella in fa diesis minore, un allegro vivace dalla forma ternaria con al centro una lenta melodia lirica, poi la Serenata in si bemolle minore, scritta nel 1940 insieme alla Melodia in mi maggiore che chiude la raccolta. 

Il programma è terminato con una Suite che rievoca le magiche atmosfere e le suggestioni della musica composta da Tchaikovsky nel 1892 a San Pietroburgo per il  famoso balletto Lo Schiaccianoci. Un’opera che rappresenta uno degli emblemi della danza classica di stampo romantico, nel quale si colgono con immediatezza e garbo i passaggi di una fiaba dominata da sogni e fantasia, che tuttora affascina grandi e piccoli. E Grano, eseguendola, ha saputo davvero affascinare. 

IL CURRICULUM DI GRANO

Nato a Catanzaro, 24 anni, Grano  ha già un curriculum di tutto rispetto. Diplomato brillantemente in pianoforte presso il Conservatorio “Licinio Refice” di Frosinone  ha compiuto gli studi di perfezionamento con il maestro Roberto Giordano presso il “Cantiere Musicale Internazionale” di Mileto  e con il maestro Piero Rattalino presso l’Accademia Pianistica Internazionale “Incontri con il Maestro” di Imola. 

Ha seguito inoltre varie masterclass, tra i cui docenti le spiccano i nomi di pianisti del calibro di Bruno Canino e Franco Scala. 

Fin dall’età di nove anni si è esibito regolarmente in concerti pubblici in molte città italiane.

 Apprezzato anche all’estero, il giovane pianista ha avuto l’opportunità di esibirsi   in un concerto in collaborazione dell’Ambasciata Italiana ad Abu Dabi negli Emirati Arabi Uniti, riscuotendo sempre grande successo. 

Ha partecipato a numerosi concorsi pianistici, nazionali ed internazionali, distinguendosi con merito e vincendo un Primo Premio al 5° Concorso Nazionale di Esecuzione Musicale “Hyperion” a Ciampino (Roma), il Secondo Premio nella finale del 16° Concorso Pianistico Internazionale “Anemos” di Roma, ed altri ancora. 

Nel 2011 ha vinto un Premio quale più giovane finalista Italiano del “Premio Accademia” svoltosi a Roma. 

Nel 2017 è stato selezionato dalla Yamaha Music Foundation of Europe tra i sei finalisti per la borsa di studio messa in palio dalla fondazione stessa.

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