Soncino – Salma di Alessandro Fiori in Italia; altra autopsia per capire cosa sia accaduto

Il manager soncinese Alessandro fiori

È rientrata in Italia sabato, accompagnata dal padre, la salma di Alessandro Fiori, il 33enne manager soncinese trovato cadavere sulle rive del Bosforo, a Istanbul, nella notte tra il 28 e il 29 marzo. Non è ancora certa la data dei funerali perché il corpo senza vita del Cremasco potrebbe essere sottoposto a una seconda autopsia, in considerazione del fatto che, stando alle prime notizie trapelate sugli esami clinici, Fiori non sarebbe rimasto in acqua più di 24 ore. C’è da capire cosa sia intercorso dal giorno in cui di lui si sono perse le tracce al ritrovamento.

Sono tanti frammenti del tragico quadro da sistemare. Fiori è atterrato a Istanbul il 12 marzo. E questa è cosa certa. È stato ripreso da alcune telecamere in città anche il giorno successivo, e anche questa è cosa certa. Il 14 sarebbero stati rinvenuti il suo portafogli e il suo telefono in un cestino dei rifiuti. Un giorno prima di esser stato ricoverato in ospedale per un presunto infarto. Poi più nulla. Ma è possibile che colto da un malore e senza documenti nessuno abbia fatto domande o informato le Forze dell’Ordine? E perché Alessandro non si sarebbe messo in contatto con la famiglia?

Per le autorità turche la morte potrebbe essere stata provocata da un malore, un secondo malore che potrebbe averlo colpito e fatto cadere in acqua. L’ipotesi non è esclusa ma anche quella dell’aggressione, vista una lacerazione alla testa non è scartata dalle autorità italiane, e considerati i 13 giorni dei quali non si è avuta notizia di lui e il fatto che il giorno prima del ricovero fossero stati rinvenuti i suoi effetti personali. Difficile invece continuare a pensare ad un atto volontario.

L’autopsia in Italia potrebbe dire qualcosa in più.