La puntura della Zanzara Tigre, fastidiosa e spesso pericolosa, fa sentire “i suoi effetti” anche a livello verbale. Accade a Izano, dove i consiglieri comunali Alberto Maccalli, Giulio Ferrari e Luca Piloni del gruppo di opposizione Insieme per Izano hanno presentato un’interrogazione dove “denunciano una condotta discutibile da parte dell’amministrazione comunale, disinteressata alle iniziative di tutela della salute pubblica”. Pronta la risposta del sindaco Luigi Tolasi, che illustra quanto fatto.
A seguito dell’emergenza sanitaria dovuta a casi sospetti e accertati di infezioni trasmesse dalla Zanzara Tigre e considerato che il Ministero della Salute ha emesso nel giugno 2016 il Piano nazionale di sorveglianza e risposta alle arbovirosi trasmesse da tale insetto, i tre esponenti della minoranza hanno chiesto “quali azioni di controllo e prevenzione per il contenimento della zanzara sono state attuate durante l’estate nelle aree pubbliche del paese”.
All’interrogazione il primo cittadino ha risposto: “Da vari controlli fatti negli spazi pubblici, ho sempre riscontrato la presenza di sole zanzare italiane. Comunque, consapevole del fatto che la prevenzione è un ottimo deterrente, ha provveduto a preparare una sostanza naturale a base di aceto, cipolla, chiodi di garofano, limone, foglie di geranio e di incenso e, a cadenza settimanale, la versavo nelle zone dove trovavo acqua stagnante. Questa sostanza crea un ambiente acido non adatto alla deposizione delle uova. Per quanto riguarda l’informazione pubblica – aggiunge Tolasi – chi ha giardini e orti sa che se non vuole le zanzare deve ricorrere a rimedi già parecchio pubblicizzati”.
La risposta del sindaco è ritenuta “ironica” dai consiglieri d’opposizione che, preoccupati, si domandano: “Il sindaco di Izano è consapevole che è il responsabile della condizione di salute della popolazione del suo territorio? Spiace riscontrare che, al potere acquisito dall’esito di una votazione, non corrisponde il senso di responsabilità che deve contraddistinguere chi ricopre un ruolo istituzionale”. Da qui la segnalazione, al Ministero della Salute per evidenziare “la discutibile condotta dell’amministrazione”.