SCOPOLI: VENTENNALE DEL TERREMOTO

“Sono contento di essere qui a celebrare l'Eucarestia con voi, cari parrocchiani e amici di Scopoli e della Caritas Cremonese, a vent'anni di un terremoto che sembrava mai terminare, per due motivi: per una storica di amicizia e di fraternità che è iniziata da allora e che ancora dura nel tempo; perché oggi sono vescovo di una diocesi, Ferrara-Comacchio, che vive ancora il dramma di un terremoto del 2012, i cui segni sono ancora cento chiese chiuse.”
Ha esordito così l'arcivescovo Giancarlo Perego nell'omelia della santa Messa celebrata ieri pomeriggio a Scopoli per commemorare i vent'anni dal terremoto e soprattutto la successiva ricostruzione. Tuttavia la bella chiesa di Santa Maria Assunta, costruita sulle fondamenta di castello medievale, non ha potuto ospitare l'Eucarestia, in quanto l'ultimo terremoto dell'ottobre 2016 ha danneggiato ancora (anche se non gravemente) l'edificio sacro. Un motivo di dolore nel mezzo di una grande festa. Messa e commemorazione si son celebrate nell'attigua sala del museo parrocchiale.
Il terremoto di 20 anni fa, nel settembre 1997, fu veramente devastante per l'Umbria, anche se Scopoli, una frazione del Comune di Foligno, non registrò vittime. La gente venne alloggiata in alcuni container e, tempo dopo, venne costruito il villaggio Menotre in casette di legno, ancora oggi esistente. Viene gestito da un'associazione il cui presidente è Giuliano Scarponi e segretaria Rosella Coresi: le casette (oggi naturalmente disabitate perché la gente è tornata nelle proprie case ristrutturate) sono messe a disposizione con un minimo contributo per chi volesse alloggiarvi e passare del tempo in questa bellissima valle umbra.
Nel drammatica occasione del terremoto dell'Umbria del 1997, le Caritas delle diocesi di Cremona, Crema e Mantova si gemellarono con questo villaggio, a pochi chilometri da Foligno, inviarono volontari che prestarono, per lungo tempo, un'opera di sostegno materiale e morale alla popolazione. Si crearono amicizie che non si sono mai interrotte. Il parroco di allora, don Giuliano Pastori si rimboccò le maniche e, per far risorgere la sua comunità parrocchiale, ebbe l'idea di coinvolgere un gran numero di pittori moderni, realizzando negli edifici della chiesa e della parrocchia un vero e proprio museo d'arte contemporanea, con tante iniziative culturali. Due opere – se ben ricordo – sono anche di nostri autori, Rosario Folcini e Gian Battista Omacini. Oggi don Giuliano è quiescente e il nuovo parroco di Scopoli è don Gianluca Antonelli che ha concelebrato con mons. Perego, assieme al suo segretario e a don Giorgio Zucchelli intervenuto con una delegazione della diocesi di Crema, tra cui alcuni volontari di quegli anni: onnipresente Fermano Nobili, a Scopoli già da alcuni giorni e animatore della giornata. La segretaria Rosella l'ha definito “volontario modello”.
Il leitmotiv del pomeriggio è stato quello della gioia di rivedere vecchi amici con i quali il legame non si è mai spezzato e del ringraziamento ai tanti volontari, senza dei quali – come ha detto il sindaco di Foligno, “non ci saremmo rialzati”! L'hanno sottolineato tutti, anche nell'incontro successivo alla Messa. Ancora mons. Perego: “Ho cercato di ripensare a questi 20 anni, soprattutto alle giornate del 26-27-28 settembre 1997 e mi sono venute in mente tre cose: la paura, palpabile tra la gente che si sentiva abbandonata da Dio; la rabbia e la sfiducia, vinte però da un'altra parola: amicizia. Fermano e Cristiano e Nicoletta (volontari cremaschi e cremonesi) sono il segno di questa amicizia ha dato la forza di ricostruire.”
Sono seguiti gli interventi del sindaco di Foligno Nando Mismetti, del parroco, del vicedirettore della Caritas di Cremona Cristiano Beltrame, dell'assessore Ambiente e territorio del Comune di San Ginesio colonnello Felice Rossi, della signora Patrizia della Caritas di Foligno, del presidente del villaggio Menotre Giuliano Scarponi.
Anche il vescovo di Crema ha voluto essere presente inviando un messaggio che è stato letto, al termine della Messa, da don Giorgio: “In questa commemorazione ventennale del drammatico terremoto che nella notte tra il 27 e il 28 settembre 1997 ha colpito il vostro splendido territorio, e in particolare la vostra frazione di Scopoli – ha scritto mons. Gianotti – voglio essere vicino a tutti voi con l'affetto e mi unisco nella preghiera di ringraziamento al Signore che ha vi ha dato la forza di rinascere.
Ma non solo. La vostra sofferenza ha dato la possibilità di rendere visibile il volto della carità di tanti volontari che anche da luoghi lontani sono venuti a condividere il vostro dolore e le fatiche della ricostruzione morale e materiale. Fra questi un gruppo era della diocesi di Crema, alla guida della quale il Signore mi ha recentemente chiamato. Li ringrazio della testimonianza di solidarietà e di condivisione che hanno dato a voi e alla nostra comunità diocesana.
“Il sisma è stata una disgrazia per Scopoli – diceva il vostro parroco – ma anche una risorsa perché si sono stabiliti rapporti di amicizia in seguito mai interrotti, con i volontari e con quanti hanno dato il loro contributo durante la fase dell'emergenza e della ricostruzione.”
Dieci anni fa, alla festa della rinascita, molti volontari delle diocesi di Crema, Cremona e Mantova, gemellate nella solidarietà, sono ritornati a riabbracciare gli amici di Scopoli.
Anche oggi alcuni di loro sono presenti per ricordare gli eventi di venti anni or sono e soprattutto per rinnovare l'amicizia. Mi unisco a loro complimentandomi con quanto siete stati capaci di fare e invio la mia benedizione.”
Dopo la Messa e la cerimonia di commemorazione, la cena comunitaria offerta dalla Caritas di Cremona e preparata in modo eccellente dalle cuoche di Scopoli.