OSPEDALE: LA DOTT. BUSCARINI A AMSTERDAM

Il direttore sanitario dottoressa Ermanna Derelli ha il piacere di comunicare la partecipazione della dottoressa Elisabetta Buscarini, direttore della U.O. di Gastroenterologia dell'Ospedale Maggiore di Crema, al Congresso Internazionale sul fegato – International Liver Congress – tenutosi ad Amsterdam, che ha visto la partecipazione di oltre diecimila professionisti da tutto il mondo. La dottoressa è stata invitata dal comitato organizzativo in veste di relatore per presentare il suo studio nel campo dei disordini vascolari del fegato.
Si è tenuto ad Amsterdam l'annuale Congresso Internazionale sul fegato – International Liver Congress – dell'Associazione europea per lo studio del fegato – EASL, European association for the study of the liver – che, con gli oltre 10.000 partecipanti da tutto il mondo, è divenuto la maggiore e più importante riunione europea in tema di malattie del fegato.
Partecipano infatti tutti i gruppi europei e internazionali coinvolti o comunque interessati nella ricerca epatologica; naturalmente frequentano il congresso anche tutti gli specialisti gastroenterologi che desiderano aggiornare la personale preparazione. Gli argomenti trattati riguardano infatti tutte le principali malattie epatiche.
Tra i relatori invitati dal comitato organizzativo del congresso era presente la nostra concittadina dottoressa Elisabetta Buscarini (direttore della Unità operativa di Gastroenterologia dell'Ospedale Maggiore di Crema) cui è stata affidata una lettura sui disordini vascolari del fegato. Uno dei temi di ricerca della dottoressa Buscarini è appunto lo studio di tali alterazioni vascolari nel fegato per trovare i più sicuri mezzi diagnostici e le terapie più appropriate.
Per le ricerche effettuate in tale campo ha partecipato alla stesura delle linee guida europee sui disordini vascolari del fegato, pubblicate nel 2016.
LE PAROLE DELLA DOTTORESSA BUSCARINI
“Il congresso di Amsterdam è stato un evento davvero rilevante per la nostra disciplina, in cui sono state presentate le novità più importanti per i pazienti con malattia di fegato, sia in tema di diagnosi che di cura. La sessione in cui era compresa la mia lettura ha presentato tutto ciò che si può fare sulla base delle conoscenze attuali per i disordini vascolari del fegato: si pensi all'importanza di diagnosticare correttamente, trattare e seguire nel tempo la trombosi delle vene del fegato, vena porta o vene sovraepatiche. È un campo in cui ancora tanti dati sono necessari per supportare le decisioni cliniche: per questo abbiamo fondato un'importante collaborazione europea, VALDIG, gruppo di clinici e ricercatori dedicati ai disordini vascolari del fegato; il nostro centro coordina anche altri centri di riferimento europei (ERN) per le malattie vascolari rare (VASCERN-HHT).”
“Un altro evento molto importante all'interno del Congresso di Amsterdam è stata la prima presentazione mondiale del rapporto dell'Organizzazione Mondiale della Sanità OMS/WHO sull'epatite C: 71 milioni di persone nel mondo sono affetti da questa condizione secondo i dati riportati. Pur nella consapevolezza che esistono sicuramente ancora tanti casi 'sommersi', l'obiettivo ambizioso affidato dall'OMS ai gastroenterologi di tutto il mondo è la sconfitta, la cura dell'epatite C entro il 2030. Certamente la nostra esperienza con i nuovi farmaci antivirali ad azione diretta dentro il virus C supporta questa speranza, poiché si tratta di farmaci estremamente efficaci e molto ben tollerati, che ci hanno dato ottimi risulti nei tanti pazienti finora trattati. Deve però realizzarsi una più efficace collaborazione tra pazienti, medici di medicina generale, e specialisti perchè tutti i casi di epatite C vengano davvero allo scoperto e possano così essere trattati.”