Si alza ulteriormente l'asticella del livello d'eccellenza dell'Asst Ospedale Maggiore di Crema, grazie alla collaborazione tra più Unità operative. Due gli eventi che lo testimoniano: l'avvio di un programma di prevenzione dell'ictus cerebrale e un paio di casi clinici in cui sono state applicate alcune metodiche innovative di Chirurgia Vascolare per la nostra realtà ospedaliera.
Entrambe le notizie sono state illustrate la mattina di mercoledì 22 febbraio in conferenza stampa, alla presenza del direttore generale dottor Luigi Ablondi, del direttore sanitario dottoressa Ermanna Derelli e del direttore amministrativo dottor Guido Avaldi. Per la parte medico-sanitaria, sono intervenuti il direttore dell'Unità operativa di Chirurgia Vascolare dottor Aldo Arzini con i medici del reparto dottori Luca Boccalon, Riccardo Pellegrino, Pierangelo Berticelli e la coordinatrice infermieristica Elisa Spoldi; il direttore del Dipartimento Cardiocerebrovascolare nonché direttore di Neurologia dottor Alessandro Prelle; il medico della Radiologia Interventistica dottor Angelo Spinazzola. Presenti anche il sindaco Stefania Bonaldi e rappresentanti del Gruppo Esaote, l'azienda che ha fornito le apparecchiature diagnostiche.
PREVENZIONE DELL'ICTUS
Il progetto di studio, ha spiegato il dottor Arzini, è dedicato alla popolazione della città di Crema racchiusa nella fascia d'età tra i 65 e i 75 anni. Si tratta di circa 5.000 persone, un numero elevatissimo: pertanto, si partirà con i più anziani (le classi dal 1942 al 1945) ai quali sono state inviate le lettere d'invito. Aderendo al programma di prevenzione, i cittadini interessati saranno sottoposti a un esame – gratuito e indolore – di Ecocolordoppler dei tronchi sovraaortici (carotidi e vertebrali). Gli esami partiranno a marzo per concludersi a ottobre, quando verranno presentati i risultati.
L'ictus, è stato ricordato, colpisce all'improvviso e, se non porta alla morte, lascia sovente postumi assai invalidanti e irreversibili. L'obiettivo del programma è quello di poter prevenire, individuando soggetti che, pur non accusando alcun disturbo, sono portatori di una importante stenosi carotidea e, quindi, a rischio di ictus. “Se durante l'esame preventivo si riscontrerà una patologia significativa – ha detto il dottor Arzini – la persona sarà sottoposta a successivi accertamenti diagnostici”.
Presso la Neurologia dell'Ospedale Maggiore, ha aggiunto il dottor Prelle, “già abbiamo e funziona bene la Stroke Unit per la gestione dei pazienti con ictus: ne abbiamo circa 400 l'anno. Con il programma che stiamo per avviare, vogliamo poter prevenire al fine di diminuire l'incidenza dell'evento acuto”.
I cremaschi che riceveranno la lettera d'invito, hanno dunque l'opportunità di sottoporsi gratuitamente a un semplice esame che potrebbe rivelarsi fondamentale per la loro qualità di vita. Inutile dirlo: aderire è importante!
CASI CLINICI INNOVATIVI
Sono due quelli che, per la prima volta, sono stati trattati dall'équipe della Chirurgia Vascolare di Crema, in stretta sinergia con la Radiologia Interventistica e l'Anestesiologia: un lavoro “a quattro mani” altamente significativo, dove la convergenza di idee e di professionalità ha permesso di centrare ottimi risultati e di dotare l'Ospedale Maggiore di ulteriori tecniche chirurgiche a disposizione di tutti. Tecniche che, ha sottolineato il direttore generale Ablondi, “sono davvero straordinarie e non esistono in altri ospedali”.
Un primo caso clinico, riferito a un paziente 75enne, ha portato al trattamento di una patologia dell'aorta toracica mediante l'impianto di endoprotesi toracica per escludere il tratto di aorta ceduta. Un intervento complesso, hanno spiegato i dottori Arzini e Boccalon, che ha visto il “confezionamento” di un by-pass tra l'arteria carotide e l'arteria succlavia sinistra, oltre alla costruzione di un condotto interno a tutta l'arteria iliaca destra che, come la sinistra, era gravata da multiple stenosi critiche. Il tutto si è risolto brillantemente e ora “i pazienti cremaschi hanno la possibilità di ricevere qui trattamenti chirurgici prima riservati alle sole grosse Chirurgie Vascolari del territorio milanese”.
Il secondo caso clinico riguarda una persona di 73 anni, con già diverse patologie. Il suo “problema” di rivascolarizzazione è stato risolto grazie al trapianto di una vena: il segmento di materiale biologico è stato ottenuto dopo che l'Ospedale Maggiore ha ottenuto la necessaria autorizzazione da Regione Lombardia. Il paziente ha quindi ottenuto il by-pass tra due arterie, indispensabile per migliorare il suo stato di salute. La frontiera del trapianto di vene e arterie è ora aperta anche a Crema.
La riconoscenza dell'intera comunità è stata espressa dal sindaco Bonaldi.