Veglia degli oratori questa sera in cattedrale alle ore 21. Presente a guidare la preghiera il vescovo di Trapani mons. Pietro Fragnelli, presidente della Commissione Episcopale per la famiglia, i giovani e la vita.
La veglia di quest'anno, dal titolo “Cambiamo insieme”, ha affrontato il tema appunto del cambiamento attraverso un simbolo che ne determina la direzione, ovvero un cartello stradale. Ragazzi di diversi oratori hanno portato all'altare frecce direzionali a simboleggiare le mete verso le quali intendono camminare.
Ha eseguito i canti il coro di Gallarate “Divertimento Vocale”, diretto dal maestro Carlo Morandi. Non è mancato un bel momento di ballo che ha accompagnato la riflessione dopo il secondo intervento del vescovo Pietro.
Al termine è stato distribuito a tutti il simbolo della veglia di quest'anno.
La serata di preghiera si è svolta in due momenti. Nel primo sul tema “Guardare la realtà con fiducia”: “Siamo invitati a riflettere – ha detto don Angelo Pedrini – sul tema del cambiamento, non tanto inteso come un cambio drastico delle cose da fare, ma come un punto di vista nuovo con il quale guardare la realtà”.
È seguita la lettura dell'episodio evangelico dei discepoli di Emmaus.
Mons. Fragnelli l'ha commentato rifacendosi alla tela dell'Adorazione dei Pastori, ammirata nel pomeriggio durante la visita alla basilica di Santa Maria. “All'interno dell'oscurità della notte – ha detto – la fiducia rinasce nella luce che sprigiona dal Bambino. E si vede anche un anziano e un giovane che con una fiaccola cercano di attraversare il buio per raggiungere il Signore.”
E ha fatto il paragone con i discepoli di Emmaus, anch'essi nel buio più completo, dopo l'uccisione di Gesù, che poco alla volta vengono portati alla luce da questo sconosciuto che li toglie dalle tenebre con la sua parola, che ascolta la loro preghiera di fermarsi nella locanda perché si fa buio e alla fine apre i loro gli occhi con il dono del pane.
Scoppia allora la gioia, se la confessano l'uno l'altro e tornano a Gerusalemme, cercano la comunità dove Gesù è apparso anche a Pietro facendolo garante della risurrezione.
“Così è l'oratorio – ha continuato il vescovo Pietro – che può davvero plasmare compagni di viaggio per i giovani di oggi.” E ha citato quanto scritto dal vescovo Daniele: “Siete pronti ad accogliere il vescovo e ad affidare a lui i vostri progetti e vostri sogni, presentandoli a tutta la diocesi?
Siete consapevoli che la nostra società cerca di carpire le nuove generazioni con l'aridità del deserto? È voi siete capaci di sorprendere tutti i vostri coetanei? Siete disponibili a farvi compagni di viaggio per tutti i poveri del territorio per portarli a Cristo?”
E ha concluso citando la poesia di Angelo Mundula “L'introvabile dove”.
“Mai lo sapremo
quale tempesta si addensa
quale bonaccia
sulla nostra piccola barca
se il vento cala o si alza
al di là della scogliera.
Sempre viaggiamo verso ignota terra
neppure il mare basta alla nostra sete
neppure l'onda che ci solleva
sopra la piccola baia
mentre il cielo passa sulle nostre teste
tessendo la sua celeste tela
il mistero di sempre.
Basta un
niente a sorprenderci:
un ramo
che s'agita sulla terra e annunzia
il
cambiamento o quella scaglia d'oro
che trapela da qualche parte del cielo.
Siamo i naviganti che hanno doppiato
le Colonne d'Ercole senza trovare
la
terra sempre più estranei al porto
che
ci attende sempre più lontani
dalla nostra scogliera.
La seconda parte della veglia era titolata “Dalla crisi all'opportunità”. I giovani sono stati invitati a porre l'attenzione al significato che le domande hanno per loro, convinti che il primo passo per cambiare è quello di non aver paura del cambiamento.
Dopo una preghiera alcuni giovani di diversi oratori hanno portato all'altare le loro “frecce direzionali”, frutto del lavoro e delle riflessioni fatte insieme, che indicavano diversi obiettivi.
Mons. Fragnelli è quindi intervenuto per la seconda volta, affermando che “la crisi è il tempo donato per trovare la direzione, la direzione di Gesù.” Ed ha portato ad esempio santa Teresa di Calcutta, cittadina europea prima e poi cittadina del mondo, innamorata del Crocifisso, citando la sua celebre esortazione: “La vita è un'opportunità, coglila.”
“Questa certezza di Teresa – ha continuato – viene dal Signore: si può andare oltre la crisi, in qualsiasi situazione.
La prima freccia direzionale è verso il monte della preghiera: bisogna maturare la capacità della preghiera. L'oratorio insegni a fare l'esperienza di Qualcuno.
Oggi c'è tanta solitudine, c'è bisogno di comunione… e che cos'è l'oratorio se non l'offerta di questa comunione?”
E il vescovo Pietro ha detto ancora che per crescere nella maturità delle fede dobbiamo fare degli oratori esperienze di cammino verso Gesù nei poveri, nell'ascolto della parola, nell'esperienza di accompagnamento dei giovani da parte dell'assistente.
“Papa Francesco – ha concluso – lanciando il sinodo dei giovani ha ricordato la domanda di fede che ha fatto ai ragazzi della GMG di Cracovia: È possibile cambiare?… e i giovani hanno risposto fragorosamente “Sì”!
È seguita una riflessione silenziosa accompagnata dal ballo, molto suggestivo, di una dozzina di ragazze. Poi la distribuzione di un ciondolo a ricordo della serata e la benedizione conclusiva.