Celebrata sabato sera alle 21 in cattedrale la Veglia Missionaria in anticipo di una settimana sulla Giornata Mondiale in quanto sabato prossimo il Vescovo Oscar ordinerà tre diaconi: Giovanni, Nicolas e Francesco. Una veglia posta sotto la protezione di santa Madre Teresa e del beato padre del Pime Paolo Manna, fondatore dell'Unione Missionaria del Clero, trasformata da Pio XII in Pontificia Unione Missionaria.
La liturgia della Parola – guidata dal direttore dell'Ufficio missionario Fantoni – è arricchita da testimonianze, da canti in varie lingue del mondo e da gesti simbolici. Ha presieduto il vescovo Oscar, per la ultima sua Veglia Missionaria, salutato da lunghi e affettuosi applausi.
La prima testimonianza quella di Lorenzo che ha passato alcuni mesi in India in una missione del Pime. Ha riassunto la sua esperienza in te pensieri: un tempo di qualità vissuto appieno il rapporto con queste persone; una spiritualità che mi ha permesso di trovare Dio; la misericordia che mi ha fatto conoscere nel volto dell'altro il volto di Dio, nei bambini, nei lebbrosi e nei poveri.
Ha fatto seguito don Federico Bragonzi, missionario in Uruguay. “Io e don Francesco – ha detto – siamo contenti di quanto facciamo. L'arrivo di don Francesco Ruini da noi è stato un grande regalo. Vi ringrazio molto perché ci sentiamo accompagnato e aiutati. Ringrazio il Vescovo che è venuto a trovarci e crede nella collaborazione tra le Chiese.” E ha invitato giovani e adulti a fare esperienza in Uruguay. Sorpreso dalla ricchezza pastorale della diocesi di Crema ha aggiunto: “Noi abbiamo una pastorale molto semplice e umile. Il forte processo di secolarizzazione ci impegna ad andare a cercare le persone e a parlare con loro. A noi piace molto papa Francesco e la sua gioia di stare con le persone semplici, in un contatto pieno di rispetto e di misericordia.”
Ha parlato infine – a nome di tutti – uno dei tre candidati al diaconato, Giovanni. “Fin dai primi passi della nostra vocazione – racconta – abbiamo imparato ad ascoltare il Signore fidandoci di lui sapendo di trovare qui la nostra felicità. Le difficoltà non mancano ma ogni volta troviamo la forza per andare avanti. Il diaconato non è un traguardo, ma ci accorgiamo ora che è un punto di partenza. Il diacono deve essere immagine viva di Cristo servitore. La gioia che abbiamo nel cuore è più grande della paura. Accompagnateci con la vostra preghiera.
Dopo la lettura della parola di Dio ha parlato il vescovo Oscar.
“La misericordia – ha detto – è la sostanza del Vangelo. Il papa nel messaggio perla Giornata Mondiale ha scritto: 'Il nostro compito è portare il messaggio della tenerezza e della compassione di Dio all'intera famiglia umana.'
E ci domandiamo – ha continuato mons. Cantoni – qual è il compito più grande e quale è il servizio che gli uomini si aspettano da noi. Aspettano la misericordia di Dio; l'uomo ha fame di misericordia. E noi riceviamo ancora il compito di essere nel mondo misericordiosi come il Padre. La Giornata missionaria è una Chiesa che si apre alle genti e testimonia dappertutto quella misericordia di Dio che noi stessi abbiamo ricevuto.”
Il vescovo Oscar ha ricordato infine che siamo tutti attori dell'evangelizzazione. La si può realizzare in diversi modi, ma tutti ne siamo protagonisti.
Infine un invito perché si facciano avanti forze nuove, vocazioni nuovi pere la missione: i nostri missionari sono ormai tutti molto avanti nell'età.
Al termine della celebrazione è stata distribuita un'immagine di santa Madre Teresa di Calcutta, con una matita “perché ci ricordi di ridisegnare e colorare il nostro impegno per la missione.”