È stata inaugurata giovedì 2 giugno alle ore 11 la mostra “Transizioni” presso il Museo della Civiltà Contadina. Studenti del liceo Artisti B. Munari (Giulia Ferrari, Margherita Cavallari, Stefano Riboli, Michela Della Torre, Matteo Bandirali, Federica Cosata, Micaela Menolascina, Eslidabetta Macalli e Veronica Bonizzoni) e otto poeti under 30 (Serena Lampugnani, Paola Bonini, Ed Warner – al secolo Marco Degli Agosti – , Gianluca Bissolati, Sara Notarpietro, Riccardo Cavaliere, Juliao Vanazzi e Vera Recanati) hanno esposto le loro opere che si sono perfettamente integrate con gli strumenti da lavoro della civiltà contadina.
Questo il “modus operandi” di alcuni artisti:
Stefano Riboli
Disumanizzazione Transizione da uomo ad Animale
Stiamo perdendo ciò che contraddistingue l'uomo dalle bestie, ovvero la ragione e l'autocontrollo degli istinti. Per esempio sta venendo meno il concetto di uguaglianza fraternità (vedi immigrati, razzismo, omofobia), mirando a una sorta di branco in cui solo chi ha determinate caratteristiche può farne parte. Il sentimento positivo sta svanendo, vi è soltanto guerra, ira, odio e i rapporti umani scompaiono.
Nel mio dipinto ho rappresentato un uomo con gli indumenti ben definiti e più accademici: rappresenta il modo di apparire dell'uomo moderno, mentre la testa rappresenta la bestia che è dentro di noi.
Micaela Menolascina “Il Caos”
La mia opera rappresenta la confusione lo smarrimento di una transizione. Nella storia, ogni periodo di passaggio provoca uno smarrimento da parte della popolazione che combatteva per vere un punto di riferimento. In questi casi non ci sono basi/regole culturali provocando un vero e proprio “caos”, la popolazione è libera di fare quello che vuole, ma questa libertà degenera in essi.
Ogni piccolo puntino rappresenta un'essere che ha bisogno di ordine, di unità e di pace. Inoltre quest'ultimi (i puntini9 vivono con il desiderio che un giorno possono unirsi creando un unico colore pieno di equilibrio e tranquillità.
Elisabetta Macalli
“In trasformazione istantanea”
Questa trasformazione rappresenta il passaggio da un avvenimento a un altro, da una condizione a un'altra, da uno stato fisico a un altro; ossia il cambiamento del punto di vista di un determinato corpo o di un determinato spazio temporale.
Attraverso il movimento qualsiasi cosa e qualsiasi sostanza muta allo sguardo dell'Osservatore; perciò ho cercato attraverso delle fotografie di cogliere al meglio questo mutamento istantaneo, o meglio, questo evolversi di piccoli e impercettibili mutamenti mobili diversi.
Veronica Bonizzoni
Rimpianto
L'opera rappresenta l'animo umano nella sua più totale semplicità. Noi uomini tendiamo a fuggire dai cambiamenti e ad evadere, trovando delle scuse e di conseguenza “coprendoci” gli occhi, ma il cambiamento rappresentato dalle foglie, in qualche modo riesce sempre a sovrastarci.
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