I dati della consueta indagine congiunturale – condotta trimestralmente da Unioncamere Lombardia in collaborazione con l'Associazione Industriali, Confartigianato e CNA – dopo quattro trimestri di indicatori positivi del comparto industriale manifatturiero cremonese, in questa prima frazione del 2016 segna un assestamento.
Nelle 136 imprese coinvolte nella rilevazione – appartenenti a tutte le principali attività del comparto industriale presenti in provincia – la produzione è risultata in calo di 2 punti percentuali rispetto al quarto trimestre 2015: una interruzione della tendenza positiva registrata consecutivamente per tutto l'anno scorso. In evidente contrazione anche il fatturato (-1,6%) che sembra interrompere un trend complessivamente positivo che durava addirittura da circa tre anni.
Entrambe le variazioni risultano ancor più negative raffrontate con quelle dell'ambito regionale, che sul fronte della produzione se a livello congiunturale registrano appena un +0,1%, su quello tendenziale sono a +1,3%; mentre in ordine al fatturato da un +0,4% si passa in proiezione a +2,6%.
Analogo è l'andamento degli ordinativi, con un calo complessivo su base trimestrale del -4,5% (era +1,9% nello scorso trimestre), con il tendenziale che resta a -4,3%; mentre i dati regionali sono a +1,6 nel congiunturale e +3,7 in quello tendenziale.
Note positive invece dal mercato del lavoro, dove si conferma la lieve crescita congiunturale (+0,5%) con prospettive di +1,2%; pressoché allineate al resto della Lombardia, in cui le variazioni sono rispettivamente di +0,4% e +1,1%.
L'andamento dei prezzi, per il sesto trimestre consecutivo, rimane in calo sia per le materie prime (-0,5%) che per i prodotti finiti (-0,4%).
“Come Camera di Commercio – osserva il presidente Gian Domenico Auricchio, commentando sinteticamente l'elaborazione – continueremo a utilizzare ogni risorsa disponibile per sostenere la competitività del territorio e il tessuto produttivo, agevolando l'accesso al credito e favorendo i processi di internazionalizzazione e di innovazione.”
Il quadro provinciale tendenziale, quello cioè che risulta dal confronto con lo stesso periodo dell'anno precedente, è in linea con quello congiunturale e configura una inversione di tendenza rispetto ai dati molto positivi di tre mesi prima.
Nei confronti col primo trimestre 2015, il livello della produzione scende di 2 punti percentuali contro il +4,8% di tre mesi fa. Il fatturato a prezzi correnti, dopo due anni e mezzo di crescita ininterrotta, perde l'1,4%. Per gli ordinativi, l'inversione di tendenza è ancor più evidente: quelli complessivi passano dal +5,7% al -4,3%; trend analoghi si registrano sia sul fronte interno (-4,6%) che su quello estero (-3,3%).
Il numero degli addetti, anche su base annua, è l'unico dato che si mantiene positivo, con una crescita dell'1,2%.
Le aspettative per il prossimo trimestre sono anch'esse in generale peggioramento, ma si confermano almeno in territorio positivo per la produzione e per gli ordini esteri.
Nel comparto dell'artigianato produttivo, i dati congiunturali confermano un quadro complessivo in arretramento, che resta però positivo rispetto all'anno precedente. La produzione registra una variazione negativa dello 0,2% che interrompe una sequenza positiva di cinque trimestri consecutivi.
Praticamente stazionari (+0,1%) sono anche fatturato e numero di addetti, mentre il -2% degli ordinativi pone già da ora serie preoccupazioni sull'andamento produttivo del prossimo trimestre.
Il panorama delle variazioni intervenute rispetto allo stesso periodo dell'anno 2015, mostra ancora il segno positivo sia per la produzione (+1,4%) che per il fatturato (+3,2%), ai quali si contrappongono però i dati negativi relativi alla domanda, che perde oltre il 2%, e all'andamento dell'occupazione, in calo dello 0,6%.