Beqilaj Besarta non tornerà in vita ma avrà giustizia. Chi l'ha investita la sera dell'8 marzo, provocandone la morte alcuni giorni dopo, è stato identificato, a seguito di un grande lavoro, dalla Polstrada di Crema e deferito per omicidio colposo, omissione di soccorso e fuga. Si tratta di un cremasco, R.N., di 61 anni.
La tragedia si era verificata la sera della festa della donna intorno alle 20.18. A quell'ora la 25enne stava percorrendo viale Europa, nei pressi dei Sabbioni di Crema, insieme al marito. A un tratto un'auto l'ha travolta provocandole lesioni che purtroppo risulteranno fatali. Illeso, ma sotto choc, il marito è riuscito a lanciare l'allarme. La giovane albanese è stata prontamente soccorsa e trasferita a Bergamo dove è spirata. La Polstrada, giunta sul posto, ha subito iniziato la sua caccia al pirata della strada.
Lavoro difficile quello degli agenti al comando dell'ispettore Mario Crotti. Vi era poco nelle loro mani, solo due rottami della vettura. “Gli operatori non hanno però mai perso la fiducia – ha spiegato il comandante provinciale della stradale Federica Deledda – per venire a capo di un reato odioso che denota l'assoluta mancanza di senso civico e rispetto per la vita. Sono stati meticolosi, infaticabili e bravi”.
Già perché risolvere il rebus non è stato cosa da poco. “Sono state analizzate oltre 2.000 vetture poiché dell'auto, un particolare modello di Fiat Grande Punto, non si conosceva neppure il colore” ha aggiunto l'ispettore Crotti. Da un pezzo di fanale i primi indizi per restringere il cerchio delle ricerche alle vetture immatricolate tra la fine del 2007 e l'inizio del 2008. Quindi attraverso lo specchietto la conferma del modello che aveva una peculiarità: retrovisori di colore diverso dal resto della vernice della carrozzeria. Il campo si è ulteriormente ridotto a 235 veicoli che sono stati monitorati scoprendo che di uno di questi era stato denunciato un furto, strano per tempistiche, a Milano. In questo modo l'attenzione si è concentrata su un uomo residente nel cremasco che per il tipo di lavoro, dipendente di un panificio, avrebbe potuto transitare da quella strada a quell'ora quella sera. Sono state ascoltate numerose persone informate dei fatti e ieri, martedì 22 marzo, i poliziotti hanno fatto visita al presunto colpevole che ha ammesso ogni addebito. La giustificazione addotta è stata il timore di perdere auto, patente e quindi posto di lavoro.
Il cremasco è stato deferito ma le verifiche non si sono concluse. L'auto non è stata rinvenuta e gli agenti della stradale nutrono forti perplessità in merito alla denuncia di furto: sarebbe stato commesso il sabato e denunciato solo il lunedì.