Integrazioni al Piano Territoriale Regionale in attuazione della Legge Regionale 31/2014 sulla riduzione del consumo di suolo nel nostro territorio: questo il tema affrontato dal presidente della Provincia di Cremona Carlo Vezzini, che ha convocato presso l'aula Magna del Politecnico di Milano-Polo di Cremona, una conferenza dei sindaci ad hoc, presentando le novità tecniche e normative oltre ad avviare un percorso di confronto.
Nel corso del dibattito sono intervenuti: Paolo Abruzzi, presidente della Conferenza dei Comuni per il Ptcp-Piano territoriale di coordinamento provinciale e Fabio Calvi, consigliere delegato alla Pianificazione territoriale.
L'illustrazione nel dettaglio dei documenti e delle disposizioni regionali è stata affidata a Roberto Zanoni, dirigente del settore Ambiente e Territorio e a Barbara Armanini dell'Ufficio Ptcp.
Il presidente Vezzini ha chiarito il percorso che discende dalla normativa europea: “L'obiettivo dell'azzeramento del consumo di suolo entro il 2015 è stato definito a livello europeo già con la Strategia tematica per la protezione del suolo del 2006, che ha sottolineato la necessità di porre in essere buone pratiche per ridurre gli effetti negativi del consumo di suolo e, in particolare, della sua forma più evidente e irreversibile: l'impermeabilizzazione”, a cui fa seguito la normativa regionale n. 31 relativa a “Disposizioni per la riduzione del consumo di suolo e per la riqualificazione del suolo degradato”, nonché le modifiche ed integrazioni al Pianto Territoriale Regionale.
“Si tratta di condividere insieme a tutti gli amministratori, nell'ottica di una strategia comune – ha chiarito Vezzini – quanto previsto dalla normativa rispetto alla riduzione del suolo ed agli obiettivi regionali che sono stati fissati in relazioni ai diversi contesti territoriali.”
Tutto ciò tenendo quindi conto dei dati regionali relativi anche a elementi identitari del sistema paesistico-ambientale, del sistema insediativo e infrastrutturale, caratteristiche qualitative dei suoli e suolo urbanizzato e consumo di suolo.
Nel progetto di Piano regionale, che individua 40 Ambiti territoriali omogenei, di cui 7 interprovinciali, si tiene conto, quindi, di più fattori incidenti tra cui le aree edificabili (AT) su suolo libero Pgt vigenti 2/1/2015, fabbisogno di funzioni residenziali, produttive e servizi (dati ISTAT), la soglia di riduzione, il suolo residuale, aree da recuperare e rigenerare.
Nello specifico, la metodologia individuata per mettere a punto la soglia regionale di riduzione del consumo di suolo riferita alle funzioni residenziali, viene successivamente calibrata per definire le soglie di riduzione provinciali in rapporto alle superfici urbanizzate e alle potenzialità di rigenerazione dei singoli territori, tali per cui alle Province di Bergamo, Brescia, Como, Cremona, Lecco, Lodi, Pavia, Mantova, Sondrio e Varese viene assegnata una soglia compresa tra il 20 e il 25% al 2020; mentre alle Province di Monza e Brianza e alla Città Metropolitana di Milano una soglia compresa tra il 25 e il 30%.
Rispetto alla soglia di riduzione del consumo di suolo riferita alle funzioni produttive di beni e servizi, il progetto di integrazione del PTR ai sensi della l.r. 31/2014, propone una soglia di riduzione del 20% al 2020, in considerazione sia dell'impossibilità attuale di conoscere i dati relativi allo stock di immobili invenduti, sottoutilizzati e abbandonati, sia della rapida evoluzione dei settori produttivi in termini di processi e di tipologie produttive insediate nel territorio lombardo, sia infine della crisi del sistema economico in generale, e industriale in particolare, tali per cui non sembra opportuno definire un trend di crescita/decrescita che possa orientare le trasformazioni future.
In sostanza: l'integrazione del PTR individua la soglia regionale del consumo di suolo ripartendola per Provincia/Città Metropolitana sulla base degli stessi criteri.
A loro volta le Province e la Città Metropolitana, devono individuare, sulla base delle specificità locali (qualità dei suoli, qualità ambientali, ruoli territoriali dei Comuni, gradi di infrastrutturazione) la soglia d'Ato, anche attraverso la definizione di soglie comunali (per singoli Comuni o gruppi di Comuni).
Il carattere innovativo della politica introdotta dalla l.r. 31/2014 comporta, un periodo iniziale di sperimentazione e condivisione delle scelte pianificatorie, necessario a verificarne il grado di attuazione e le ricadute sul sistema economico-sociale e insediativo regionale, anche attraverso l'acquisizione di dati aggiornati e verificati a un livello di dettaglio maggiore rispetto a quello regionale.
Le soglie provinciali individuate dal PTR, così come l'articolazione delle soglie che verranno indicate agli Ato, devono essere sottoposte a una prima fase di verifica da attivare all'avvio del processo di adeguamento dei PTCP.