CAMERA DI COMMERCIO DI CREMONA

Il sindaco di Crema Stefania Bonaldi e l'assessore alle Attività produttive Morena Saltini, in una nota diffusa stamattina, si schierano a fianco delle categorie economiche della provincia rispetto alle ricadute che potrebbe avere la riforma della pubblica amministrazione con le aggregazioni delle Camere di commercio.
“Sosteniamo con convinzione la presa di posizione assunta mercoledì dalle categorie economiche della provincia di Cremona”, esordiscono. “Il nostro territorio non può continuare a essere deprivato di servizi e presidi a scapito di aree limitrofe in nome di una presunta razionalizzazione, peraltro tutta da dimostrare.”
“Reputo importanti gli argomenti posti all'attenzione dalle associazioni di categoria a sostegno del mantenimento della sede legale della Camera di commercio a Cremona, che rappresenterebbe – osserva l'assessore Saltini – un baricentro accettabile anche per il Cremasco, che in caso contrario sarebbe costretto a guardare in altre direzioni.”
“Davvero per un tessuto economico come il nostro – incalza il sindaco Bonaldi – è impensabile avere come punto di riferimento la città di Mantova. Ormai i nostri collegamenti e il nostro campo gravitazionale, anche sul piano economico, oltre che socio-culturale, sono con Milano e con l'area metropolitana. Al più con Lodi e Treviglio.”
“Mantenere la Camera di commercio a Cremona deve essere un imperativo categorico”, aggiunge. “Ne va della 'tenuta' di tutto il territorio cremasco.”
“Crediamo sia importante un pronunciamento dei sindaci dell'Area Omogenea Cremasca – concludono Bonaldi e Saltini – perché sarebbe proprio il mondo economico del Cremasco, con il suo tessuto di piccole e medie imprese, il più penalizzato da una politica così miope e insensibile alle specificità territoriali.”