La sospensione delle voci relative agli oneri generali di sistema, la riduzione dell’Iva sul gas naturale, i crediti d’imposta per l’acquisto di energia elettrica e gas hanno contribuito non ad annullare, ma almeno ad attenuare gli impatti del caro-energia sulle piccole imprese, che sopportavano l’onere di alti costi energetici già in condizioni pre-crisi.
È noto infatti che le PMI italiane sostengono le bollette più care d’Europa (il 33,5% in più rispetto alla media dell’Ue), subendo un notevole svantaggio competitivo, che diventa ancor più pesante guardando al mercato nazionale dove una piccola impresa sostiene costi energetici quattro volte superiori rispetto alla grande industria.
Nuovi interventi
“Auspichiamo – afferma Ivan Massari – interventi immediati grazie alla deroga temporanea sugli aiuti di Stato che consente di finanziare misure per contrastare il balzo dei prezzi energetici e sostenere la ripresa. Va sostenuto inoltre un intervento unitario e coordinato a livello europeo, sia per inserire elementi nuovi nel mercato energetico all’ingrosso per metterlo in sicurezza rispetto alla volatilità dei prezzi, sia per rafforzare quelle misure finora adottate nel segmento al dettaglio in via emergenziale”.
Impianti fotovoltaici su aziende
Cna ribadisce che le misure contro il caro energia devono essere coerenti con il processo di decarbonizzazione tracciato a livello europeo e nazionale. “Sollecitiamo da tempo Governo e Parlamento – conclude Massari – a investire sui grandi numeri delle piccole e medie imprese italiane, che hanno a disposizione centinaia di migliaia di metri quadri di tetti delle proprie sedi produttive da sfruttare per l’installazione di impianti fotovoltaici. Si tratterebbe di un intervento che, se programmato su base almeno triennale, porterebbe al rapido aumento della potenza FER installata”.