SOROPTIMIST CLUB CREMA – Per il decimo anniversario di fondazione quattro Storie che non sono favole

Soroptimist
Un momento della conversazione per il decimo anno di fondazione del Club di Crema

Il Soroptimist International d’Italia Club di Crema ha tagliato un importante traguardo: dieci anni di attività a sostegno delle donne e del territorio. Per l’occasione, ieri, l’associazione ha proposto una conversazione con illustri ospiti presso il Teatro San Domenico, proprio laddove l’11 settembre 2011 si era svolta la cerimonia di fondazione.
Storie che non sono favole il titolo dell’iniziativa, che ha richiamato un folto pubblico. In tanti hanno voluto festeggiare il Club, ascoltando quattro storie davvero eccezionali: le esperienze di padre Gigi Maccalli, di Annunciata Cerioli (dirigente d’azienda), di Claudia Bacci (Tenente Colonnello Aeronautica Militare) e di Agata Soccini (docente presso l’Università di Torino).

La solidarietà femminile è invincibile

A fare gli onori di casa Alessandra Vaiani, presidente dell’Associazione, che ha aperto la conversazione illustrando brevemente quanto, veramente tanto, è stato realizzato durante questo primo decennio. “Abbiamo operato, attraverso progetti, per la promozione dei diritti umani, l’avanzamento della condizione femminile e l’accettazione delle diversità, dedicandoci in particolare ad attività volte a sostenere le donne, al fine di dare un contributo per la loro realizzazione personale e professionale” ha dichiarato. Sono stati quindi ricordati il percorso formativo Educazione finanziaria, la Stanza tutta per sé presso il Comando dei Carabinieri… sono solo alcuni esempi di un lungo elenco.
Alla conversazione è intervenuto anche il sindaco di Crema, Stefania Bonaldi che ha un particolare legame con il Soroptimist. Come ha ricordato, dieci anni fa era stata invitata alla cerimonia di fondazione, ma purtroppo non aveva potuto partecipare perché si trovava al Mercato Austroungarico per annunciare la sua candidatura alle primarie del centrosinistra. Conosciamo tutti l’esito.
“A volte a noi donne manca il coraggio. Ci illudiamo che il merito e le competenze bastino, ma così non è. Voglio, poi, aggiungere che la solidarietà femminile è un motore potentissimo. Non sempre scatta, ma quando scatta è invincibile” così Bonaldi prima di ringraziare Vaiani e socie per l’impegno profuso.

“Educare una donna è educare una nazione”

Spazio poi agli ospiti che hanno conversato con Rosalba Torretta e Roberta Carpani, socie del Club. Il primo a intervenire l’unico uomo tra gli ospiti, ma che fa molto a difesa dei diritti delle donne: padre Gigi Maccalli.
Il missionario, delineando la condizione femminile in Niger, ha ricordato il suo progetto maternità, realizzato a Bomoanga e che consiste in un corso di alfabetizzazione (primo anno) e di micro-credito (secondo anno). L’obiettivo è l’autonomia.
“In Africa siamo un po’ in ritardo sulle quote rosa. Come donne presidente ci sono casi unici e come ministre sono piccoli numeri – ha proseguito –. Credo che bisogna proprio far crescere questa foresta, dando la possibilità a bambine di andare a scuola, di formarsi per essere capaci un giorno non solo di gestire la famiglia, ma anche questa società su cui c’è da investire molto. Educare una donna è educare una nazione”.
Riflettendo sul suo rapimento ha affermato: “Sono convinto che non è la violenza, né la guerra a risolvere i problemi dell’Africa. Credo che se ci fossero più donne anche ai livelli più alti, ci sarebbero meno guerre o comunque un affrontare delle problematiche con un’altra modalità legata all’attenzione alla persona e alla vita perché, credo, donna e vita è un connubio e se valorizzato, può produrre vita e rispetto di tutti i diritti”.
Padre Gigi ha ricordato inoltre l’imminente uscita, l’8 ottobre (a un anno della sua liberazione), del suo libro “Catene di libertà” per ringraziare tutti quanti hanno sostenuto la sua liberazione. A Madignano, suo paese, lo presenterà il prossimo 25 settembre.

Storie che non sono favole ma la realtà

Altrettanto significative le storie narrate dalle altre tre ospiti. Tre storie femminile sì differenti, ma con alcuni elementi comuni. In primis l’aver intrapreso carriere lavorative in ambienti, dove la maggior parte dei lavoratori sono uomini.
Quindi Annunciata Cerioli, con suo marito Gigi Dossena collegato da Miami, che ha parlato del suo percorso da studentessa universitaria a dirigente d’azienda negli Stati Uniti e non solo. “Non mi sono mai arresa. Avevo un sogno che ho trasformato in progetto e che è divenuto realtà” ha dichiarato.
L’elemento di continuità nelle sue esperienze è sempre stata la famiglia. Al suo fianco, appunto il marito, conosciuto a Finalpia quando aveva 16 anni, e i suoi tre figli.
Una storia che potrebbe essere una favola, ma invece è pura realtà è quella del Tenente Colonello dell’Aeronautica Militare, Claudia Bacci. Fino da quando aveva concluso il percorso scolastico alle Superiore voleva far parte delle Forze armate, ma la legge non lo permetteva. Così si è iscritta a Giurisprudenza e nel 2000, quando finalmente anche le donne possono far parte dell’esercito, ha partecipato al concorso per pilota dell’aeronautica ed è riuscita a ottenere uno dei 16 posti disponibili. Da allora, seppur con differente mansione, sta vivendo il suo sogno.
Una storia eccezionale è anche quella di Agata Soccini, docente all’Università di Torino ed è una technologist, un’informatica. Si occupa della realtà virtuale in diversi settori, dall’arte alla neuroscienza, per migliorare le condizioni di persone con disabilità.
E delle quote rosa in questo settore Agata ha spiegato che si tratta di un percorso ancora in salita, soprattutto in Italia.
Con Storie che non sono favole il Soroptimist ha trasmesso un messaggio importante alle giovani donne, che si stanno per affacciare al mondo del lavoro o lo hanno già fatto: non lasciarsi mai abbattere, continuare a sognare e ad apprendere. Con le proprie competenze, con la passione e la voglia di fare, e anche un pizzico di fortuna, tutto è possibile.