L’indagine che ha scosso il territorio cremonese in piena pandemia da Coronavirus, quella legata alla presunta distrazione di fondi a danno della onlus ‘Uniti per la provincia di Cremona’, ha conosciuto ieri una brusca accelerazione. La Guardia di Finanza ha avviato perquisizioni e sono anche scattate le manette ai polsi di uno degli indagati, saliti a undici, accusati a vario titolo di aver svolto un ruolo nella sottrazione all’associazione, con artifici, di parte delle somme offerte dal mondo produttivo e dai privati cittadini per consentire alla onlus di dare una mano alle strutture sanitarie locali e ad altri settori impegnati nel contrasto del contagio da Covid-19 che in primavera aveva investito con tutta la sua drammaticità l’intera provincia. Si parla di 250mila euro che dal conto della ‘Uniti’ sarebbero finiti nelle tasche degli indagati, tra i quali i primi nomi emersi furono quelli di Renato Crotti, referente/segretario della onlus, Cristiano Bozzoli e Attilio Mazzetti. Quest’ultimo nella giornata di ieri è stato arrestato con l’accusa di aver minacciato uno dei coinvolti nella truffa perché ritrattasse la sua deposizione e quindi di aver tentato di inquinare le prove. La presunta distrazione di fondi sarebbe avvenuta, infatti, con la collaborazione di soggetti terzi pronti ad emettere fatture per prestazioni che mai, poi, sarebbero state rese.
L’indagine prosegue e porterà presto a ulteriori sviluppi. L’associazione, che tanto bene ha fatto e sta ancora facendo in questo critico momento legato alla pandemia, è ovviamente parte lesa.