L’iniziativa del Comune di intitolare nuove aree pubbliche a figure femminili di spicco si inserisce nella cornice della campagna 8 marzo: tre donne, tre strade, promossa dall’associazione Toponomastica Femminile col patrocinio di Anci. Questo progetto, attivo dal 2012, si pone come obiettivo la riduzione del gap di genere nelle intitolazioni di spazi e luoghi pubblici, contribuendo così a una maggiore equità nella memoria collettiva. Il Comune ha risposto anche quest’anno con entusiasmo alla proposta che chiede di intitolare tre luoghi a tre donne: una di rilevanza locale, una nazionale e una straniera.
Tre nuove intitolazioni
Con delibera di Giunta, il 21 ottobre scorso è stata dunque formalizzata la volontà di intitolare: Ciclopedonale Luigina Cadregari, figura emblematicamente legata al Cattolicesimo cremasco, nota per il suo impegno sociale e politico, che ha lavorato instancabilmente per tutelare i diritti dei più vulnerabili nella comunità locale; Parco Anna Magnani, riconoscendo nell’attrice non solo un simbolo del neorealismo italiano, ma anche un’icona di una nuova rappresentazione femminile nel cinema; Ciclopedonale Hanna Arendt, in onore della filosofia e storica tedesca naturalizzata statunitense, la cui opera ha influenzato profondamente il pensiero politico del XX secolo.
Questione di valore
L’assessora alle Pari Opportunità, Emanuela Nichetti, ha dichiarato: “La toponomastica di una città è un buon indicatore del valore che una comunità assegna ai suoi membri. A pochi giorni dall’intitolazione di una via di Crema a Giulia Colbert, queste ulteriori dediche rappresentano un atto di giustizia sociale perché permettono di sottolineare l’importanza del ruolo avuto dalle donne nella società. Riconoscere e celebrare le donne che hanno segnato la nostra storia è infatti fondamentale per costruire un futuro di equità e inclusione. Luigina Cadregari, Anna Magnani e Hanna Arendt non sono solo nomi, ma figure femminili simbolo della presenza attiva delle donne nella storia locale, nazionale e internazionale. È nostro dovere dare voce alle donne che hanno contribuito a costruire la società in cui viviamo, rendendo visibili le loro vite, i loro successi, ma anche i sacrifici fatti per poter avere le stesse opportunità degli uomini. È un modo efficace per ispirare le nuove generazioni e spronarle a impegnarsi per costruire un mondo migliore, dove il genere non sia più un limite, ma una risorsa per la crescita collettiva”.
Rispecchiare la realtà
L’associazione Toponomastica Femminile propone questa iniziativa alle amministrazioni con l’intento di sensibilizzare rispetto all’importanza di avere una toponomastica che rispecchi la realtà della nostra società. Crema ha accolto l’invito non solo per onorare il contributo di donne eccezionali, ma per promuovere una cultura di equità e rispetto, per stimolare consapevolezza civica e partecipazione attiva delle giovani generazioni alla costruzione di un futuro più equo. L’intitolazione delle aree pubbliche non è infatti solo un gesto simbolico, ma rappresenta un passo significativo verso un futuro in cui le storie delle donne diventano parte integrante della nostra memoria collettiva. Il Comune di Crema, pertanto, con queste intitolazioni non solo celebra il passato, ma guarda al futuro con la volontà di costruire una comunità più inclusiva e consapevole, dove ogni voce, ogni storia e ogni contributo siano riconosciuti e valorizzati.