Di seguito pubblichiamo il messaggio del vescovo Daniele Gianotti alla nostra Diocesi alla morte del Santo Padre Francesco.
Il messaggio
Carissimi tutti,
il nostro santo Padre Francesco ha celebrato questa mattina la sua Pasqua definitiva e
ha compiuto il passaggio da questo mondo al Padre, poche ore dopo avere benedetto per
l’ultima volta la sua diocesi di Roma, la Chiesa e il mondo, nel giorno in cui tutti i cristiani
celebravano la Risurrezione del Signore.
Aveva scritto, nell’omelia per la domenica di Pasqua: “Ci affrettiamo… per andare incontro
a Cristo, col passo svelto della Maddalena, di Pietro e di Giovanni”. Ora che vive
questo incontro pasquale, sento che dobbiamo dire, prima di tutto, il nostro grazie a Dio
per il dono che è stato papa Francesco nei dodici anni del suo pontificato, totalmente
donati a Lui e a tutti noi nel presiedere come vescovo la Chiesa di Roma ed essere così,
“quale successore di Pietro, perpetuo e visibile principio e fondamento dell’unità sia dei
vescovi sia della moltitudine dei fedeli” (Lumen gentium 23).
Papa Francesco, che ha sempre chiesto di non dimenticarsi di pregare per lui, attende
ora questa nostra preghiera di suffragio nel momento in cui si presenta davanti al volto
misericordioso del Padre. Invito tutti a questa preghiera, sia personalmente, sia nelle comunità cristiane; in particolare, per quanto riguarda le celebrazioni liturgiche, si preghi
per il Papa defunto nella “preghiera universale” della Messa, nel “memento” dei defunti
all’interno della Preghiera eucaristica e nelle intercessioni della Liturgia delle Ore.
Le campane di tutte le chiese della diocesi suoneranno a lutto oggi per annunciare la
morte del Papa e richiamare alla preghiera per lui.
Saranno poi comunicati i modi e i tempi nei quali, come Chiesa diocesana, ricorderemo
papa Francesco e lo affideremo a Dio, perché lo renda partecipe della gloriosa risurrezione
del suo Figlio Gesù Cristo.
La morte di papa Francesco rende ancora più urgente e pressante la nostra preghiera
(e impegno) anche per le intenzioni che gli stavano particolarmente a cuore, e che ha ricordato anche nel suo ultimo messaggio augurale di Pasqua, in particolare per la pace,
calpestata in tante parti del mondo, e per tutti i poveri e i “dimenticati” della terra.
E preghiamo anche per i tempi che aspettano la Chiesa, e perché non le venga meno
la fiducia che nasce dalla sua fede, e dalla certezza – ricordata nelle parole dell’omelia
pasquale di Francesco – che in Gesù Cristo, morto e risorto, essa ha tutto ciò di cui ha bisogno.
Benedico tutti di cuore.
Crema, 21 aprile 2025
✠ Daniele Gianotti