Don Enrico Gaffuri diventa cappellano militare, in servizio presso la Base navale di Augusta (Siracusa).
È la notizia del giorno, comunicata oggi dal vescovo Daniele con una lettera ai sacerdoti.
La lettera del vescovo
“Desidero comunicarvi – vi si legge – che, a partire dal prossimo 17 marzo 2025, il nostro don ENRICO GAFFURI, finora collaboratore pastorale nell’Unità pastorale “S. Giovanni Paolo II” in Crema, incomincerà il suo ministero all’interno dell’Ordinariato militare d’Italia. Dove è stato nominato (previo, naturalmente, il mio consenso) ‘sacerdote collaboratore con incarico canonico esclusivo’. In altre parole, Cappellano militare, nella Marina militare, nella sede di Augusta (SR).
Questa nomina – che mi è stata comunicata ufficialmente pochi giorni fa – è l’esito di un discernimento avviato già da qualche mese con don Enrico. E questo servizio pastorale (di cui c’è molta necessità, come mi ha assicurato il vescovo Ordinario militare, mons. Santo Marcianò), è sembrato particolarmente idoneo per lui. Che, tra l’altro, ha al suo attivo anche il servizio militare in Marina.
Auguri di buon apostolato
Gli auguriamo di mettere a frutto, in questo campo di apostolato, le doti di cui Dio lo ha gratificato e il ministero che gli è stato conferito con l’Ordinazione presbiterale. E per questo gli assicuriamo il nostro ricordo nella preghiera.
Don Enrico, in ogni caso, rimane presbitero incardinato nella nostra diocesi. Sarà in una condizione simile a quella di un prete fidei donum, “prestato” all’Ordinariato militare per il servizio pastorale nelle Forze armate. Sono sicuro che non dimenticherà la sua Chiesa di appartenenza, e questa terra in cui ha le sue origini e alla quale rimane legato da numerosi vincoli di famiglia, di amicizia e di appartenenza ecclesiale.
La nostra Chiesa si ‘impoverisce’, privandosi di un presbitero destinato a un servizio pastorale fuori diocesi: ma siamo convinti che Dio non mancherà di dimostrarci ancora, nei modi che Lui solo conosce, la sua sovrabbondante ricchezza.
A don Enrico auguriamo un ministero lieto e fecondo nel suo nuovo campo di apostolato, e gli chiediamo di portare sempre la sua e nostra Chiesa di Crema nelle sue preghiere.”