“Dopo la sicurezza e la Polizia Locale convenzionata (progetto Pluto, ndr), ancora una volta un gruppo di cittadini segnala “l’atteggiamento isolazionista” adottato dall’amministrazione Grassi. “Apprendiamo ora che il Comune ha deciso di non aderire neanche al progetto comunitario delle Cer (Comunità energetica rinnovabile), iniziativa ben nota in ambito locale. Anche in questo caso, la decisione è stata presa senza fornire alcuna spiegazione. Riteniamo che si possa ormai parlare di un vero e proprio caso politico, considerando che il sindaco Antonio Grassi ricopre anche un ruolo di rilievo nella Giunta dell’Area Omogenea Cremasca. Risulta difficile comprendere questa costante dissonanza rispetto alle iniziative promosse dalla stessa Area o portate avanti dal presidente Gianni Rossoni, con il quale dovrebbe esistere un rapporto di collaborazione e fiducia”, premettono i residenti che ci hanno contattato.
Forte preoccupazione
“Tale atteggiamento ci preoccupa profondamente, poiché un piccolo Comune come il nostro non può illudersi di affrontare da solo problematiche che, invece, potrebbero essere gestite in maniera più efficace unendo le forze con gli altri paesi del territorio. Le dichiarazioni del nostro primo cittadino, nelle quali ha espresso un ‘legame molto stretto’ con i Comuni vicini durante l’assemblea pubblica di Sergnano sulla chiusura del ponte sul Serio, appaiono dunque strumentali e occasionali, dal momento che nei fatti concreti continua a prendere decisioni divergenti rispetto alle comunità circostanti”, aggiungono i cittadini.
Residenti nel paese in riva al Serio, convinti che le Cer siano “un’opportunità da cogliere anche per il nostro territorio di Casale Cremasco Vidolasco. Un’iniziativa importante che vede i sindaci impegnati nella diffusione delle informazioni necessarie per favorire l’adesione, in vista della scadenza del 31 marzo, oltre la quale alcune opportunità di contributi e agevolazioni non saranno più disponibili. Casale Cremasco-Vidolasco resta l’unico a non aver ancora aderito alla Cer di sua competenza denominata ‘Palate e Fontanili’, rischiando così di rimanere escluso dai possibili finanziamenti attuali e futuri, contrariamente a quanto dimostrano l’interessamento e le iniziative degli altri Comuni del Cremasco per partecipare”.
Richiesta un’assemblea
I casalesi vorrebbero almeno un’assemblea pubblica per valutare e approfondire il tema. “Colpisce il forte spirito comunitario che questa iniziativa sta generando sul nostro territorio: un modello di collaborazione per la produzione locale di energia rinnovabile, capace di coinvolgere tutti. Più di mille gli aderenti e centinaia le persone partecipanti alle assemblee. Casale no”.
Staremo a vedere cosa risponderà il sindaco Grassi.