I trent’anni del Collegium Vocale. L’intervista

Il Collegium Vocale di Crema, fondato e diretto da Giampiero Innocente, festeggia i trent’anni di brillante attività, costellata da molteplici esibizioni e inviti anche internazionali.
Innocente ripercorre con gioia i momenti salienti di questa ricca esperienza artistica. “Il gruppo nasce il 25 ottobre 1994 con la precisa idea di fare non semplicemente musica, ma di affrontare un discorso culturale più ampio, andando alla scoperta di nuovi brani e analizzando l’aspetto strutturale e le motivazioni profonde che stanno alla base di ciascuna composizione.

Altro aspetto importante è stata l’apertura all’ambiente internazionale che ha permesso di ospitare per quasi vent’anni cori di formazione britannica e di avere fra i coristi e gli strumentisti vari stranieri, fra inglesi, tedeschi e rumeni”.

La formazione prevede infatti coro e orchestra fin dall’inizio?
“Da subito ho voluto formare un gruppo completo, attualmente di circa 70 elementi, con strumentisti che provengono da tutta la Lombardia e gratuitamente si dedicano allo studio e all’esecuzione dei brani, pertanto la pratica musicale diventa una sorta di scuola per chi vuole interpretare grandi opere”.

Vi siete esibiti all’estero?
“Oltre a vari concerti nel duomo di Bressanone dove si respira un’aria già tedesca, siamo stati alcune volte in Inghilterra e una volta a Vienna”.

Quali sono state le novità di quest’anno?
“Dopo aver organizzato diverse masterclass con vari direttori, fra cui Ruben Jais che fu direttore artistico ed esecutivo della Fondazione Orchestra Sinfonica e Coro Sinfonico di Milano ‘G. Verdi’, è nata recentemente l’Academia, corso propedeutico al canto corale, con ben 40 iscritti che hanno frequentato il primo livello e in primavera partirà il secondo. Poi chissà se riusciremo a formare anche un coro di voci bianche… sarebbe un altro bel sogno da realizzare”.

Veniamo ai festeggiamenti di questo anniversario.
“Il Collegium Vocale è impegnato in una tournée di cinque concerti partiti da Venezia, quale evento conclusivo di un convegno dedicato a Marco Polo su invito dei monaci domenicani, pertanto la scelta è caduta sulla Lauda Sion op.73 scritta da san Tommaso D’Aquino. Da qui si è costruito un programma centrato sulla figura di Mendelssohn che, dopo aver toccato varie città, giungerà domenica 15 dicembre a Crema nella chiesa di San Bernardino-auditorium B. Manenti quale momento conclusivo coincidente con il tradizionale concerto di Natale.

In programma pure dello stesso autore tedesco il finale della Sonata VI e il bellissimo Psalm 42 che Schumann definì il capolavoro della musica religiosa di Mendelssohn: in un ambiente bucolico creato con tempo e tonalità tipicamente pastorali si delinea un’opera sacra che culmina nel complesso fugato finale. Il tutto completato dalla Pastorale in sol maggiore per organo di Carlo Saragozza, trascritta ed eseguita da Matteo Marni, che da anni si dedica alla scoperta e alla trascrizione di lavori inediti di autori milanesi dell’Ottocento”.

Trent’anni davvero intensi, che si arricchiscono di nuove idee e progetti, con l’augurio di continuare l’attività con il consueto entusiasmo e un invito per tutti al concerto del 15.