Il nuovo Consiglio di Amministrazione della Fondazione Benefattori Cremaschi nominato dal sindaco Fabio Bergamaschi il 19 agosto vede quale nuovo presidente Gianni Risari, consiglieri Mario Tagliaferri (vice), Cristina Crotti, Ugo Nichetti e Francesca Trezzi. “Che dire? In primo luogo siamo contenti che sia finalmente conclusa l’era della presidenza di Bianca Baruelli, questo è sicuramente un fatto positivo; inoltre riteniamo che Risari saprà gestire con passione, autorevolezza e attenzione questa importante istituzione che è sentita da tutti i cittadini cremaschi”, dice per la segreteria di Rifondazione Comunista, Beppe Bettenzoli.
Riflessioni critiche
Le riflessioni critiche riguardano piuttosto le nomine dei consiglieri. “Il sindaco ha ricevuto ben 16 candidature, molte di queste con una storia politica progressista e di grande attenzione al Sociale, lui ha scelto quattro professionisti, stimati, sui quali non esprimiamo giudizi aprioristici, con orientamenti politici di centro/centrodestra e una consigliera dichiaratamente di Forza Italia. Nulla da eccepire sui professionisti, sulle loro competenze tecniche e le loro capacità organizzative; secondo noi era necessario assicurare la presenza di persone sensibili ai problemi degli ospiti, in particolare a quelli con maggiori difficoltà, si pensi ai non autosufficienti o ai malati di Alzheimer; servivano anche consiglieri attenti alle problematiche dei lavoratori, ai contratti di lavoro applicati nella Fondazione, ai continui aumenti delle rette che pesano sulle famiglie degli ospiti. Insomma avremmo preferito un Consiglio per metà tecnico e per l’altra metà attento al Sociale”, riflette il sindacalista e politico.
Scommessa positiva?
Le scelte di Bergamaschi, ricorda Bettenzoli “hanno subito critiche pesanti da parte delle opposizioni, che pur essendo ben rappresentate nel Consiglio, a partire da Italia Viva di Simone Beretta, non hanno compreso la mancanza nel Consiglio di persone che facciano riferimento all’attuale maggioranza che governa la città, a partire dall’assenza di esponenti vicini al Partito democratico. Una scommessa secondo il segretario cittadino del Pd, che scomoda Berlinguer e la questione morale, per sostenere che i partiti non devono occupare le istituzioni pubbliche; per il bene di questa istituzione, per gli ospiti e i loro familiari, noi auspichiamo che sia una scommessa positiva e continueremo a guardare con attenzione alle scelte che la Fondazione farà, continueremo a chiedere trasparenza nella gestione e pubblicità degli atti, continueremo a presentare proposte e a denunciare le criticità”.