Nel corso dell’operazione svolta nella giornata di ieri dalla Guardia di Finanza di Cremona, a contrasto di una associazione dedita alle frodi fiscali, in collaborazione con i Comandi Provinciali di Brescia, Bergamo, Padova, Verona, Bolzano, Treviso ed il Reparto Operativo Aeronavale di Como, sono stati rintracciati tutti i destinatari dell’ordinanza di custodia cautelare (4 in carcere, 3 ai domiciliari e 5 destinatari di provvedimento interdittivo) emessa dal GIP su richiesta della Procura della Repubblica di Brescia. Indagine che ha toccato anche il Cremasco con tre persone che vivono nel territorio coinvolte.
Rinvenuti milioni di euro in contanti
Nell’esecuzione della perquisizione presso l’abitazione di un imprenditore di Adro (BS), destinatario della misura della custodia cautelare in carcere, amministratore di fatto di società edili che avrebbero utilizzato fatture per operazioni inesistenti per 26 milioni di euro e riciclato i proventi illeciti maturati attraverso il trasferimento di 3 milioni di euro ad una società austriaca e ad un’altra della provincia di Padova, sono state rinvenuti cospicui quantitativi di banconote. In particolare, 1.600.000 euro occultati nel sottotetto, 1.200.000 euro in una camera adibita ad ufficio, 700.000 euro in una cassaforte, 100.000 euro in camera da letto e 1.400.000 euro in un doppiofondo di un armadio. La perquisizione veniva eseguita anche con l’ausilio di una unità cinofila “cash dog” del Comando Provinciale di Bergamo che si rivelava fondamentale per la scoperta della valuta occultata nel doppiofondo.
Sequestratri beni di lusso
Nell’ambito degli altri interventi, oltre a diversi conti correnti bancari, sono stati sequestrati 20 immobili, 18 autoveicoli, un motoscafo modello “Riva” da 15 metri, 8 orologi Rolex e numerosi preziosi in oro. Va evidenziato come il rinvenimento e successivo sequestro di beni ed ingenti somme di denaro, provento di attività delittuose, assuma simbolicamente un valore “sociale”, poiché consente di restituire alla collettività le ricchezze accumulate nel tempo dalla criminalità economico finanziaria.
Si precisa, infine, che i provvedimenti cautelari eseguiti sono stati emessi sulla scorta degli elementi probatori acquisiti in fase d’indagine preliminare, pertanto, in attesa di giudizio definitivo, sussiste la presunzione d’innocenza.