La Cresima per 11 giovani e adulti, questa sera in cattedrale

Il vescovo Daniele invoca lo Spirito Santo sui cresimandi

Undici cresimandi, giovani e adulti, sette donne e quattro uomini, questa sera alla Messa delle ore 18.30 in cattedrale. Hanno ricevuto il sacramento dalle mani del vescovo Daniele. Il quale, dopo averne spiegato il significato nell’omelia, ha prima invocato su tutti loro lo Spirito Santo. Poi li ha unti con il sacro crisma, ad uno ad uno, dopo che ciascuno era salito sul presbiterio accompagnato dal proprio padrino o madrina.

questa SERA. IN Presenti anche don Luciano Pisati, incaricato della formazione dei cresimandi adulti e il diacono Antonino.

Le parole del vescovo sulla Cresima

Mons. Gianotti nell’omelia – rifacendosi al vangelo del giorno – ha richiamato la scansione degli “otto giorni” nei quali la prima comunità cristiana si trovava nel giorno del Signore. Scansione che continua ancora oggi. Ha inoltre dato un significato nuovo alla “incredulità” di Tommaso. “Mi sono convinto – ha detto – che l’apostolo fosse davvero appassionato di Gesù. E proprio per questo si mostrasse esigente, anche pieno di pretese in un certo  senso.” Non voleva facili consolazioni, ma voleva davvero Gesù. Il quale ha corretto la sua pretesa soprattutto per noi “per proclamare beati quelli che, senza aver visto, hanno creduto!”

E nella fede di Gesù risorto i cristiani si radunano nel “suo” giorno, incontrando la sua presenza nei segni della Parola e dell’Eucarestia.

E rifacendosi agli undici adulti che avrebbero di lì a poco ricevuto la cresima ha aggiunto: “Questa sera un altro sacramento rinnova per noi la presenza di Gesù morto e risorto: è il sacramento della Cresima. Che cosa sia questo dono ce lo ha ricordato ancora il Vangelo, presentandoci Gesù risorto che soffia sui suoi discepoli e dice loro: Ricevere lo Spirito Santo.

Gesù risorto dona lo Spirito ai suoi discepoli e appunto questo dono si rinnova questa sera per questi nostri fratelli e sorelle. Il dono dello Spirito può e vuole rinnovare ogni uomo e ogni donna perché siano operatori di quella pace che riceviamo in dono da Dio e che siamo chiamati a edificare nel mondo.”

Al termine un ringraziamento a tutti e un augurio a testimoniare con coraggio la vita cristiana, per essere segno vivente di riconciliazione, di misericordia, di gioia e di pace per tutti.