Verrà aperta mercoledì 27 marzo, per proseguire fino a martedì 2 aprile (tutti i giorni dalle 10 alle 12 e dalle 15.30 alle 18.30) la mostra Via Crucis 1984-2024 di Francesco Manlio Lodigiani che in piena Quaresima e all’approssimarsi della Pasqua si ripropone ai cremaschi, e non solo, presso gli spazi espositivi della Pro Loco di piazza Duomo, con 15 opere (quindi una in più) dedicate alla Via Crucis, realizzate, appunto 40 anni fa.
Le parole di Lodigiani
“Ho voluto riproporre il mio lavoro ad olio su carta nel quarantesimo della sua realizzazione, che molto risentiva del Lodigiani degli anni Ottanta, affiancata a opere che ne riprendono le immagini, realizzate invece negli ultimi tempi, alcune silografie e le tavole create tra pittura e tecnica digitale che confermano come, se il mio stile si sia evoluto, il mio messaggio sia sempre uguale”. Saranno presenti in mostra anche alcune opere in vetro, forse il supporto più amato dall’artista; ben più di 15 dunque i lavori esposti che si potranno ammirare.
Abbiamo avuto la fortuna di incontrare il Maestro Lodigiani nel suo studio: in effetti le opere di allora denunciavano già ciò che si può ritenere incredibilmente attuale. Nell’immagine che vi proponiamo, ad esempio, scelta fra le molte, vi è raffigurata Una pietà che si può facilmente ricondurre allo strazio delle madri di Gaza o di quelle ebree del 7 ottobre 2023 o di quelle ucraine, o delle madri di tutte le guerre, di tutti i dolori.
La Via Crucis e il suo messaggio
L’attualità del messaggio di Lodigiani si rincorre di opera in opera, di immagini in immagini perché la Via Crucis, nelle intenzioni dell’artista non è il ripercorrere il martirio di Cristo, comunque non solo, ma leggere, attraverso quell’estremo sacrificio, riscattato però dalla risurrezione, la volontà di mantenere una visione globale della vita, di rimanere accanto all’uomo.
La sua Via Crucis, i suoi scarni corpi che ricordano quelli di Egon Schiele, al quale negli anni Ottanta l’artista si ispirò nella suo periodo che guardava all’Espressionismo come fonte di arte di riferimento, hanno dunque poco di divino, ma molto di umano. E se non è possibile riconoscervisi direttamente, è comunque naturale ritrovare l’universalità del dolore e la meraviglia della sua sconfitta.
Lodigiani, sempre attivo nella sua ricerca e nei suoi impegni, sta anche lavorando a una importante mostra che si terrà nell’autunno a Mantova e per la quale è stato fortemente voluto dalla città di Andrea Mantegna.
A noi la possibilità di ammirare la sua Via Crucis in attesa della prossima esposizione cittadina che, ne siamo convinti, non mancherà di affascinare.