Giovedì 14 marzo, dalle 21, dal palco del teatro Ponchielli di Cremona, Patrick Zaki ha presentato il suo libro Sogni e Illusioni di libertà – La mia storia (edito da La Nave di Teseo).
Dopo l’arresto Zaki ha trascorso nelle carceri egiziane quasi due anni. Il suo racconto, commovente e a tratti pregno di dolore, ha fatto emergere come quell’intermabile attesa fatta di continui rinviii del suo processo sia stata a tratti devastante. “Inizialmente mi hanno scambiato per un italiano e in carcere continuavano a chiamarmi l’italiano; questo e la continua vicinanza dell’Italia, dei miei amici di università e dell’Ateneo stesso mi hanno aiutato. Avrei vissuto molto peggio se non fossi stato scambiato per un italiano!” ha incredibilmete dihiarato Zaki durante la serata. Più che sul libro il suo intervento ha toccato una riflessione sulla condizione dei carcererati non solo in Egitto.
Cristiano Copto Zaki ha raccontato la situazione dei diritti umani in Egitto. “Mi occuperò sempre del rispetto dei diritti umani” ha concluso nominando anche il caso di Ilaria Salis in carcere a Budapest.
La storia di Patrick Zaki
La detenzione di Patrick Zaki è avvenuta in Egitto tra il 7 febbraio 2020 e l’8 dicembre 2021. Zaki venne arrestato dalle autorità egiziane subito dopo essere atterrato all’aereoporto del Cairo. Poiché Zaki era studente all’Università di Bologna in Letterature moderne comparate postcoloniali, il fatto ha suscitato mobilitazioni da parte della società civile e della politica italiana ed ha ricevuto notevole attenzione mediatica sia in Italia sia nel resto d’Europa.
La detenzione fu sospesa temporaneamente l’8 dicembre 2021 con la liberazione di Zaki per effetto di un’ordinanza che prevedeva comunque la continuazione del processo. Il 18 luglio 2023 è stata emessa la condanna definitiva a 3 anni di carcere, ma il giorno successivo il presidente egiziano al-Sisi ha concesso la grazia, ponendo fine al procedimento giudiziario.