Unità dei Cristiani. Preghiera comunitaria a San Giacomo

Un momento di preghiera per l’Unità dei Cristiani

È la settimana di preghiera per l’unità dei cristiani. Tradizionali sette giorni, dal 18 al 25 gennaio festa della conversione di San Paolo, in cui i credenti in Cristo delle varie confessioni si ritrovano per pregare insieme e camminare verso l’unità.

Lo si è fatto anche questa sera, alle ore 20.45, nella chiesa parrocchiale di San Giacomo in città. Presenti il vescovo Daniele e i rappresentati di diverse confessioni cristiane: padre Mihail Iesianu della Chiesa ortodossa russa; padre Lucian Munteanu, della Chiesa ortodossa rumena e la pastora Giuseppina Bagnato della Chiesa evangelica  valdese. A guidare la preghiera padre Viorel Flestea responsabile diocesano della commissione per l’ecumenismo.

Il tema di quest’anno si basa sul brano evangelico del buon Samaritano, scelto dai cristiani del Burkina Fasu, sottolineando le parole: “Ama il Signore Dio tuo… e ama il prossimo tuo come te stesso”. Tematica chiave in questo contesto di guerre complicato e difficile nel quale siamo chiamati come cristiani a dare una testimonianza di pace.

E all’inizio della celebrazzione i rappresentanti delle varie confessioni hanno ricevuto da bere da una zucca come si usa fare appunto nel Burkina Fasu per dissetare agli ospiti.  

La veglia, dopo tre momenti di lode introdotti dai tre ospiti delle confessioni cristiane e la richiesta di perdono, sono stati letti due brani della Parola di Dio. Innanzitutto quello dell’apparizione di Dio in tre persone ad Abramo e quello evangelico del buon samaritano, letto dal diacono Antonino.

Il commento della pastora valdese

Ha commentato la Parola del Vangelo la pastora Giuseppina. “Ci troviamo di fronte a momenti storici in cui la nostra fede si trova abbandonata sulla strada a cercare di identificare il proprio prossimo.”

E ha aggiunto: “Gesù risponde con una domanda alla richiesta di un giovane. Ad essa il giovane risponde bene. Ma poi si sente a disagio e per giustificarsi ne fa un’altra banale: chi è il mio vicino? Chi è quel vicino che devo amare? E Gesù afferma

: chiunque! Anche il samaritano, che ritieni un lontano!” 

In questa parabola Dio si rivela. Noi ci identifichiamo con il poveraccio che vede passare gli indifferenti: il samaritano è Cristo che ci dà la possibilità di una nuova vita. “Ora – conclude il Vangelo – va e fa la stessa cosa!”

Dopo l’omelia, una confessione d’amore, le preghiere di intercessione, il saluto dei tre ospiti che hanno ringraziato della gioia della preghiera insieme e hanno invitato a conoscerci sempre più e a camminare verso l’unità. 

Il vescovo Daniele ha ringraziato padre Viorel e tutti i fedeli presenti (abbastanza numerosi). E ha ricordato l’impegno ecumenico dell’indimenticabile mons. Carlo Manziana, testimoniat

o da una pagina di diario di padre Roger Schutz di Taizé, che gli è stata consegnata nei giorni scorsi. “Che questo cammino di comunione – ha concluso mons. Gianotti –  possa ancora continuare e crescere.”   

Al termine tutti i rappresentnti delle confessioni hanno benedetto i presenti con l’acqua attinta dalla zucca del Burkina Fasu.

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