Intelligenza artificiale e sapienza del cuore: per una comunicazione pienamente umana. È questo il tema del messaggio di papa Francesco per la Giornata mondiale delle Comunicazioni che sarà celebrata il 12 maggio prossimo. È stato reso noto oggi, ma questa mattina il vescovo Daniele lo ha anticipato ai giornalisti cremaschi in un incontro nella sala azzurra dell’episcopio. Incontro per ricordare san Francesco di Sales, patrono, appunto dei giornalisti, la cui memoria si celebra il 24 gennaio.
La vicenda di Giona
Alle ore 10,30 si è iniziato con una preghiera comunitaria e la lettura del brano di Vangelo dell’Eucarestia di domani. Racconta la vicenda di Giona. Mons. Gianotti l’ha brevemente commentato, sottolineando come il profeta è chiamato da Dio a predicare nella grande città di Ninive dove Giona non voleva andare affatto. Una città che richiede tre giorni di cammino per essere attraversata, un’iperbole per indicare appunto un mondo grande, oscuro e minaccioso. E Ninive si converte alla predicazione del profetra di Dio.
“Anche noi oggi – ha commentato mons. Gianotti – potremmo avere un atteggiamento di fuga dal mondo che ci appare ostile. Va invece affrontato con il nostro lavoro di giornalisti, per inserirci senza paura e timore.”
Papa Francesco e l’Intelligenza Artificiale
Di seguito il vescovo Daniele ha letto alcuni brani del messaggio di papa Francesco per la Giornata della pace del 1° gennaio scorso, titolato appunto Intelligenza artificiale e pace.
L’evoluzione dei sistemi di intelligenza artificiale rende sempre più naturale comunicare attraverso e con le macchine, Così è diventato sempre più difficile distinguere il calcolo dal pensiero, il linguaggio prodotto da una macchina da quello generato dagli esseri umani.
Come tutte le rivoluzioni anche questa,, basata sull’intelligenza artificiale, pone nuove sfide. Affinché le macchine non contribuiscano a diffondere un sistema di disinformazione a larga scala e non aumentino anche la solitudine di chi già è solo. Privandoci di quel calore che solo la comunicazione tra persone può dare.
È importante guidare l’intelligenza artificiale e gli algoritmi, perché vi sia in ognuno una consapevolezza responsabile nell’uso e nello sviluppo di queste forme differenti di comunicazione che si vanno ad affiancare a quelle dei social media e di Internet. È necessario che la comunicazione sia orientata a una vita più piena della persona umana.”
È seguito un interessante dibattito sul tema che si presenta assolutamente nuovo. Per tale motivo si è proposto di organizzare ulteriori incontri per approfondirlo. Magari con il francescano padre Paolo Benanti, il nuovo presidente della commissione sull’Intelligenza Artificiale per l’informazione, nominato dal governo italiano.