Presso il Dipartimento di Musicologia e Beni Culturali dell’Università di Pavia con sede a Cremona il prossimo martedì, 19 dicembre (dalle 16.30 alle 18.00), si terrà l’ultima conferenza del ciclo Cremona, l’Italia, l’Europa, dedicato a tematiche storico-artistiche dall’antico al contemporaneo. La formula di questa edizione è rimasta la stessa, e cioè ai docenti si affiancano giovani laureati del Dipartimento. L’incontro del 19 dicembre, dedicato ad Angelo Bacchetta, l’artista professore. Dalla scuola di Hayez alla produzione cremasca, passando per il Quirinale, avrà come gradito ospite Alessandro Barbieri, conservatore del Museo Civico di Crema e del Cremasco.
Sara Fontana introdurrà l’argomento, Gabriele Valesi racconterà la biografia e l’opera del pittore attraverso le ricerche da lui condotte negli ultimi due anni, mentre Alessandro Barbieri concluderà la conferenza mostrando al pubblico il nucleo di opere dell’artista conservato presso la pinacoteca di Crema.
Chi era Angelo Bacchetta
Angelo Bacchetta (Crema, 1841-1920) è uno dei pittori più rappresentativi del territorio cremasco. Durante la sua lunga carriera affrontò diversi generi, dall’arte sacra, alla pittura di storia, dal paesaggio al ritratto. Dopo aver frequentato il corso di pittura presso l’Accademia di Brera, dove fu allievo di Francesco Hayez, tornò nella città natale e lì, parallelamente all’arte, si dedicò per oltre cinquant’anni all’insegnamento del disegno.
Realizzò il suo primo affresco (L’Assunzione della Vergine) nel 1870 per il Santuario di Santa Maria della Croce a Crema. La caparbietà e il talento lo portarono fino a Roma, dove nel 1882 incontrò il re Umberto I, al quale donò un album miniato. L’anno seguente il sovrano gli commissionò un dipinto dal soggetto libero, ma il cremasco realizzò l’opera soltanto dieci anni più tardi, nel 1893. La grande tela, che raffigura Il superstite di Dogali, è ancora oggi conservata in Quirinale.