Marcia e Messa contro la violenza alle donne: Crema si fa sentire

Prima la commemorazione nel parco Vittime dei femminicidi di via del Novelletto a Santa Maria della Croce, poi la marcia delle ore 17 da piazza Duomo alla basilica e, infine, la celebrazione dedicata alle donne vittime di violenza. Per la Giornata internazionale contro la violenza alle donne, Comune e associazioni hanno dato vita a un ricco calendario di eventi che oggi, nel giorno clou, ha vissuto di tanti momenti significativi.

Dalla parte delle vittime 

Stamattina amministratori comunali, politici, rappresentanti della diocesi e delle Forze dell’Ordine si sono dati appuntamento a Santa Maria per dare lettura dei nomi di tutte le vittime di femminicidio del 2023 e pregare insieme. Il sindaco Fabio Bergamaschi ha piantato delle essenze di lavanda, simbolo del ricordo. Il vescovo Daniele ha dato mandato al vicario don Attilio Premoli di leggere il suo intervento: “La basilica di Santa Maria della Croce è stata edificata nel luogo dove il marito colpì a morte la moglie Caterina degli Uberti. A questa violenza rispose l’apparizione della Vergine Maria. Questo miracolo ci dice da che parte sta Dio: è vicino alle vittime innocenti porta con loro il peso della violenza e del sopruso. Chi crede in lui non può che stare dalla stessa parte”.

No alla violenza di genere

Bergamaschi, invece, ha ricordato l’ultima vittima del nostro Paese, Giulia Cecchettin: “La sua storia, analogamente a tante altre, ci ricorda crudelmente che la violenza di genere non conosce età, geografia, cultura. Oggi non piangiamo solo la perdita di vite di donne, che dall’inizio dell’anno hanno già superato il centinaio, ma ci raccogliamo come comunità per affermare con unità e fermezza che non possiamo tollerare né giustificare alcuna forma di violenza di genere. Ma soprattutto per impegnarci, tutte e tutti, in particolare i maschi, in una vasta opera di messa in discussione di modelli, paradigmi, pensieri che permeano la nostra quotidianità, iniettandovi la tossina della sopraffazione di genere, a fronte della quale non disponiamo di adeguati anticorpi. Almeno, non tutti. Almeno, in troppi”.

Fare rumore 

Oggi alle 17 la marcia per Giulia e le altre vittime degli uomini, molto partecipata. In tanti, in centinaia, per fare rumore e dire basta. Una fiaccolata organizzata da amministrazione e Consulta Giovani, anche per sensibilizzare le nuove generazioni: vanno cambiati completamente i modelli per proteggere concretamente le donne, oggi e domani. “Purtroppo il conteggio da inizio anno è di una vittima ogni tre giorni e questo triste dato è in continuo aggiornamento – ha detto il sindaco attorniato da Giunta e diversi consiglieri –. Noi come comunità ci impegniamo a mettere in totale discussione i paradigmi della sopraffazione di genere: l’amore vero non picchia e non uccide. La donna è vita e libertà, dall’Iran fino in ogni angolo del mondo. Dobbiamo essere tutti agenti di questa rivoluzione culturale”.

“Io non l’ho fatto” 

Il presidente della Consulta Giovani cittadina, il giovane Pilenga, ha invitato a non nascondersi dietro la frase “io non l’ho fatto” perché “la violenza non è solo fisica o verbale, ma è anche restare in silenzio e non fare nulla”, ha detto. No, dunque, all’omertà. Alle 18, dopo il cammino, la santa Messa celebrata in basilica dai Missionari dello Spirito Santo con una piccola rosa deposta sull’altare per ogni vittima (troppe!) e musica tutta al femminile.