Dal Centro vaccinale al Consultorio familiare, passando per la sorveglianza sanitaria dei lavoratori, l’igiene e la tecnica ospedaliera o l’Unità operativa di Malattie per l’apparato respiratorio. Gli assistenti sanitari – dei quali oggi, 21 novembre, si celebra la Giornata – “sono un ponte tra la cittadinanza e i diversi professionisti della salute”. Un primo punto di contatto per gettare i semi della “cultura del benessere collettivo, prendendo le distanze dal concetto semplicistico di benessere individuale”. Professionisti sanitari, in quanto tali afferenti alla Direzione aziendale delle professioni sanitarie e socio sanitarie e “costruttori di reti” perché quello di prendersi cura è un “impegno comune” nel rispetto delle diverse professionalità e competenze”.
Si riassume in queste poche parole dei professionisti di Asst Crema il senso di una professione che plasma l’assistenza con presenza quotidiana, relazione ed empatia, attribuendo primaria rilevanza al concetto di promozione della salute, quale “processo che consente alle popolazioni di esercitare un maggior controllo sulla propria salute e quindi di migliorarla”, codificato per la prima volta nella Carta di Ottawa del 1986.
Un professionista a tutto campo
La figura dell’assistente sanitario viene regolamentata dal Decreto Ministeriale n. 69 del 1997. È il professionista dedicato alla promozione, prevenzione ed educazione alla salute rivolta alla persona, alle coppie, alla famiglia e alla collettività. Si occupa di identificare i bisogni di salute di un individuo e definire le priorità di intervento preventivo, educativo e di recupero promuovendo stili di vita sani. Interviene nei programmi di educazione sanitaria, sessuale e socioaffettiva e realizza interventi mirati di sostegno alla famiglia, anche all’interno delle scuole, in collaborazione con i medici di medicina generale, i pediatri e gli altri operatori sul territorio, come psicologi, assistenti sociali e operatori scolastici. Sorveglia, in base alle sue competenze, le condizioni igienico-sanitarie nelle famiglie, nelle scuole e nelle comunità e controlla il rischio infettivo.
Ruolo centrale durante il Covid
L’assistente sanitario ha avuto un ruolo centrale anche durante la pandemia da Covid-19, in particolare nel corso della campagna vaccinale, del contact tracing nell’identificazione dei positivi e dei loro contatti sia a livello territoriale che intraospedaliero e nell’esecuzione dei test diagnostici (tamponi).
Dopo il diploma di laurea triennale, svolge le sue competenze lavorative in diversi ambiti tra cui il Centro vaccinale, il Consultorio familiare, il Servizio di Malattie infettive, di Medicina del lavoro, Screening Oncologico, Nucleo Operativo di Controllo, Servizio delle Dipendenze, di Riabilitazione respiratoria, Breast Unit, di Igiene ospedaliera, Promozione della Salute e Gruppi di Cammino. Questa figura può svolgere oltre che compiti operativi, anche incarichi organizzativi/gestionali se in possesso dei necessari titoli accademici (Master di 2 livello in Managemen, Laurea Magistrale).
Un sicuro e primo punto di riferimento
“Siamo trasversali, cerchiamo di essere un sicuro e primo punto di riferimento per gli utenti. Promuoviamo ed educhiamo alla salute, perché è nostro dovere prendercene cura, ma è anche necessario per creare consapevolezza nella collettività”. A una visione esclusivamente assistenzialistica, i professionisti preferiscono una visione generativa e partecipativa del concetto di salute “per aumentare nella collettività il grado di responsabilizzazione. Perché ognuno di noi può essere promotore attivo di benessere per sé e per gli altri”.