Domenica 12 novembre alle ore 16.30 presso l’Auditorium Manenti di Crema Comunione e liberazione di Crema, il Centro Culturale Cremasco Stefan Wyszynski e l’Associazione “Un popolo in festa” organizzano il concerto “Adriana Mascagni – Amica del Mistero”, dedicato alla cantante, autrice e per 25 anni direttrice del coro di Gioventù Studentesca di Milano. Nell’occasione verranno riproposti non soltanto i suoi brani più importanti, che hanno accompagnato fin dall’inizio la storia di GS e di CL divenendo patrimonio comune, come Povera voce, Al mattino, Il mio volto, ma anche le canzoni ultime e meno conosciute (La nebbia, Amica del Mistero e altre). I canti saranno intervallati dalla lettura di brevi testi, da parte dei figli Giovanni e Giuditta Zola, e da proiezioni di immagini della storia maturata nel corso della sua vita, dai quali si evince come il contributo di Adriana non si può circoscrivere alle canzoni, pur bellissime, scritte o cantate da lei, ma va molto al di là di esse. Il suo modo di sentire i canti e di dirigere, la coincidenza totale tra sé e quello che cantava o dirigeva, la domanda che sgorgava dal cuore nella sofferenza e nella letizia, la gioia dell’incontro: queste sono le cose che hanno conquistato e hanno contribuito a far scoprire il carisma di don Giussani.
La vita, le canzoni
Una fotografia del volto dell’artista con lo sguardo diretto verso l’alto è stata scelta dagli organizzatori per significare la forte espressività, di chiara impronta religiosa, della musicista discendente da una famiglia di pianisti, compositori e cantanti lirici. Adriana Mascagni da quindicenne a Milano incontra un giovane insegnante di religione, don Giussani. Prestissimo nella nascente comunità di Gioventù Studentesca sorgono i canti che attraverseranno la vita di intere generazioni, fino ad oggi: il più noto è “Povera voce” musicato da Adriana sulle parole di Maretta Campi – da queste parole è stato tratto anche un titolo del Meeting di Rimini nel 2001 -, ma ricchissima è la produzione della Mascagni anche nei testi, oltre che nella musica, a partire da “Mio Dio mi cercavi? Che volevi da me?”, la sua prima canzone religiosa scritta a 17 anni.
Adriana a proposito delle sue creazioni scriveva: “Questa non è la mia canzone; è la nostra canzone, perché senza di voi io non l’avrei potuta fare”. Per Adriana, infatti, come scritto nella locandina, le sue canzoni non erano “sue”, ma di tutti, perché il cantare con un perché è il vertice più alto dell’amicizia.