Romanengo. Maltratta la madre, via da casa

Nel pomeriggio del 18 ottobre i Carabinieri della Stazione di Romanengo hanno sottoposto un uomo di 28 anni, con precedenti di polizia a carico, alla misura cautelare dell’allontanamento dalla casa familiare e del divieto di avvicinamento emessa dal Tribunale di Cremona per tutelare la madre che, a fine settembre, aveva denunciato i ripetuti maltrattamenti subiti negli ultimi mesi dal figlio.

Maltrattamenti reiterati

La donna ha riferito ai Carabinieri che circa un anno fa aveva accolto in casa il figlio che doveva scontare gli arresti domiciliari applicati per altri reati. La situazione era peggiorata tre mesi dopo quando erano iniziati i litigi e “il 28enne, spesso in stato di alterazione alcolica o da sostanze stupefacenti, aveva danneggiato i mobili dell’appartamento, aveva insultato la madre, l’aveva percossa con strattoni e pugni – spiegano dal Comando Provinciale dell’Arma –. Tutto questo capitava più volte alla settimana e nei weekend il giovane era solito invitare degli amici a casa, costringendo la madre ad allontanarsi dall’alloggio tenuto conto che lui e gli ospiti bevevano alcolici in maniera smodata”.

Questo ha comportato, fino al settembre scorso, un deciso peggioramento della situazione familiare e, in alcune occasioni, si è reso necessario l’intervento dei Carabinieri per bloccare le intemperanze del 28enne.

La donna ha quindi raccontato quello che la situazione stava pericolosamente degenerando. “Infatti ha denunciato che, durante i tanti litigi, il figlio, in preda ad attacchi d’ira, aveva distrutto alcuni mobili di casa e le aveva lanciato contro degli oggetti, l’aveva spesso insultata pesantemente, l’aveva colpita con pugni e afferrata per il collo, le aveva sputato addosso e l’aveva minacciata di morte. In un’occasione le aveva dato un calcio alla sedia sulla quale era seduta, facendola cadere a terra. La donna non si era mai presentata al pronto soccorso per curare le ferite riportate e non aveva mai denunciato i fatti, ma alla fine di settembre ha deciso di raccontare tutto ai militari perché il clima di costante sopruso al quale doveva sottostare aveva creato una situazione insostenibile”. Aveva anche manifestato ai Carabinieri la propria paura che potesse succedere qualcosa di più grave “perché il figlio, quando era in stato di alterazione, diventata incontrollabile”.

Le indagini

I militari hanno quindi avviato le indagini trovando riscontro a quanto riferito dalla vittima. Hanno raccolto tutte le informazioni utili a delineare la situazione creatasi tra le mura domestiche, raccogliendo le ammissioni della donna che ha riferito di non volere più il figlio nella sua casa.

“Tenuto conto della gravità dei maltrattamenti posti in essere, delle percosse, dello stato di ansia e terrore causato alla vittima e del fatto che, ospitando delle persone, l’uomo avesse violato il regime degli arresti domiciliari, l’Autorità Giudiziaria ha emesso il provvedimento a tutela dell’incolumità fisica della donna, imponendo al 28enne di lasciare immediatamente la casa familiare e di non avvicinarsi ai luoghi frequentati dalla vittima. Il provvedimento è stato immediatamente notificato all’uomo dai Carabinieri di Romanengo”.