Ombriano. Rito e Messa d’ingresso del parroco don Gabriele: “Sono tornato a casa”

don Gabriele ombriano
Don Gabriele e il Vescovo

Per la sua prima nomina da parroco don Gabriele Frassi è tornato a Ombriano, dove già era stato come cappellano sentendosi – lo disse 4 anni fa durante i saluti – “come a casa”. Visibilmente emozionato, ma con una gioia altrettanto evidente, lo ha ribadito questa mattina durante il rito e la Messa d’ingresso, accolto nella chiesa di Santa Maria Assunta da tantissimi ombrianesi di tutte le età. Tutti nell’unica casa, come una famiglia.

Il Vescovo per l’insediamento

A presiedere l’insediamento è intervenuto il vescovo Daniele, mentre hanno concelebrato il vicario di zona don Remo Tedoldi, don Angelo Frassi (fratello di don Gabriele), don Giovanni Rossetti, don Simone Valerani e don Luciano Cappelli. Oltre, naturalmente, al vicario parrocchiale don Stefano Savoia.
Dopo la lettura del Decreto di nomina da parte di don Remo, monsignor Gianotti – richiamando la preghiera di benedizione che avrebbe letto poco dopo – ha delineato lo stile di un parroco e di una comunità. A condurre la Chiesa, ha detto, “è sempre il Padre, il Pastore dei Pastori: il parroco, pertanto, dev’essere la trasparenza di Dio, rendendolo presente in mezzo a tutti, per costruire qui la sua famiglia che, a sua volta, è chiamata a edificare la concordia, la fraternità, il valore dell’accoglienza. Una famiglia unita – ha raccomandato il Vescovo – capace di superare le difficoltà ed essere per il mondo segno dello stile del Vangelo”. E ha chiesto infine alla comunità di Ombriano di “rendere viva testimonianza di carità, perché il mondo creda”.
Sono seguiti alcuni gesti: don Gabriele ha rinnovato le promesse fatte nel giorno dell’ordinazione, quindi l’invocazione dello Spirito Santo, la preghiera di benedizione, l’aspersione con l’acqua benedetta e la venerazione dell’altare.

I saluti del parroco

Sono seguiti due messaggi di saluto a don Gabriele. Gianni Pietro Nespoli, segretario del Consiglio pastorale, a nome della comunità gli ha rivolto un cordiale “benvenuto”, assicurando che tutti sono pronti “a continuare il cammino con te, per essere sempre più Chiesa missionaria”.
Marta Fornaroli, a nome dei giovani e del gruppo dell’oratorio, ha offerto con gioia a don Gabriele “la presenza della gioventù“, assicurando quella corresponsabilità che, vissuta insieme, “rende capaci di andare lontano e di essere casa per tutti”.
A chiusura del rito d’insediamento, il Vescovo ha invitato il nuovo parroco a presiedere l’assemblea. Prima di lasciare la chiesa, monsignor Gianotti ha firmato il verbale di “presa di possesso” della parrocchia.

Don Gabriele: “Qui con enorme gioia”

La Messa è proseguita con il canto del Gloria e la Liturgia della Parola.
Nell’omelia don Gabriele ha esordito dicendo di rivivere “le stesse emozioni del giorno dell’ordinazione presbiterale, quando sognavo di essere parroco. Oggi ho una parrocchia: e che parrocchia!”.
Ricordati gli anni da cappellano ha proseguito: “Oggi sono tornato a casa. Casa è questa splendida chiesa, casa è il nostro oratorio, casa sono le tantissime abitazioni del nostro quartiere dove vivono le famiglie: impariamo dal vissuto delle persone e in ognuno troviamo la traccia della presenza del Signore”.
Don Gabriele ha infine posto l’accento sul motto scelto per il nuovo anno pastorale: “Con il Tuo passo”. Da qui l’invito a proseguire uniti, senza dimenticare chi sta nelle retrovie, andando verso tutti alla sequela di Gesù. “Sentiamoci custoditi – ha concluso don Gabriele – dall’amore di Dio, dal cuore di Gesù e dall’abbraccio di Maria, nostra patrona”.

I doni

A don Gabriele sono stati consegnati dei doni: le chiavi della casa parrocchiale e della chiesa, la felpa e la maglietta dell’oratorio, un libretto per il catechismo e un numero del giornalino parrocchiale, un kit per le benedizioni, un cero, una stola e un dipinto del maestro Perolini.
Don Gabriele ha ringraziato davvero tutti, con un pensiero finale per la sua famiglia e i suoi genitori in Paradiso: “Mia mamma voleva per me una parrocchia – ha ricordato commosso – e oggi penso sia veramente felice”.
Poi, dopo un omaggio floreale alla Madonna, tutti in oratorio per la festa di benvenuto.