Monte Cremasco. Santa Messa di saluto a don Roberto

Don Roberto Sangiovanni
Don Roberto durante l'omelia di oggi, domenica 17 settembre

Tempi di saluti e ringraziamenti anche a Monte Cremasco. Oggi alle 18, presso la parrocchiale, si è svolta la santa Messa di saluto a don Roberto Sangiovanni. Già sacerdote Fidei Donum in Guatemala, nelle scorse settimane il vescovo Daniele Gianotti lo ha nominato parroco di Montodine.

Grazie dalla comunità parrocchiale e dall’amministrazione

In una chiesa gremita, presenti anche numerosi bimbi e bimbe, la comunità ha abbracciato don Roberto rivolgendogli parole di gratitudine per i numerosi momenti condivisi. “Non ti dimenticheremo mai. Non sarai mai solo” hanno assicurato.
Anche il sindaco Giuseppe Lupo Stanghellini, a nome dell’amministrazione comunale, ha tenuto a ringraziare il parroco per questi undici anni a Monte Cremasco.

Dispiacere, resistenza, obbedienza, tempo e prospettive

La Messa è stata allietata dal coro ed è stata concelebrata da don Andrea Berselli, che ha letto il Vangelo (Matteo 18, 21-35).
Nell’omelia don Roberto ha dapprima commentato due parole (servi e “uno dei suoi compagni”) presenti nel brano poco prima ascoltato e poi alcune parole che la comunità gli ha rivolto in questi giorni.
“Queste parole le ho raggruppate e le vorrei riconsegnare a tutti voi: battute, dispiacere, resistenza, obbedienza, tempo e prospettive” ha proseguito, augurando buon viaggio e buona vita a tutti i fedeli.

“Grazie per avermi accolto. Mi sono sentito a casa”

Tra le offerte che i giovanissimi hanno portato all’altare, anche alcuni doni al loro parroco. Tra questi un bellissimo album con numerosi scatti che immortalano i momenti più significativi, e non, trascorsi da don Roberto con la gente di Monte Cremasco.
Al termine della celebrazione il sacerdote ha rivolto ancora tre parole alla sua comunità per ben undici anni: permesso, grazie e scusa. “Grazie per avermi accolto. Dopo aver lasciato il Guatemala con dispiacere, qui mi sono sentito a casa – ha concluso -. Scusate per quei momenti in cui non sono stato un buon servo in questo cammino che Gesù ha tracciato”.
Il saluto al parroco è proseguito all’oratorio con il taglio della torta e con la consegna di un altro dono.