Itinerari dello Spirito/2. Il piccolo santuario di San Pietro Apostolo

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Oggi vi portiamo in val Seriana. Un viaggio sicuramente piacevole, ricco di paesaggi e di verde, nonché di centri molto noti, anche per la villeggiatura, come Nembro, Gazzaniga e – più scostato – Clusone. Proprio dopo il bivio per quest’ultima cittadina, incontriamo Ardesio. Il piccolo borgo sorge ai piedi delle Prealpi Orobiche, in un verde pianoro. Qui troviamo il bel santuario della Madonna delle Grazie.

Ma, per entrarvi, passiamo a fianco del piacevole oratorio di San Pietro, posto sopra un terrazzo fluviale che val la pena visitare. Risalirebbe al XIV secolo, quando fu ampliata una precedente piccola edicola romanica del XII secolo. Vi si sale con una lunga, bella scalinata in selciato “res”, limitata da listelli in pietra, e una scala di accesso al porticato in marmo di Ardesio; da nord si accede con una stradina che si collega alla strada pubblica.

Storia della chiesa

La chiesa è circondata da un portico, in stile rinascimentale, con colonne di marmo di Ardesio, poggianti su di un parapetto, e pavimento in cotto. Fu costruito su indicazione di san Carlo Borromeo in occasione della visita apostolica del 1575, quando impose la chiusura del cimitero esistente accanto all’edificio sacro. In realtà il porticato fu realizzato solo nel XVII secolo. Sulla parete esterna a sud si può ammirare un frammento dell’affresco de Il leone di san Marco (a testimonianza della dominazione veneta). A fianco un altro frammento raffigurante San Giorgio che uccide il drago, patrono della parrocchia. Nel XX secolo la chiesa, non più officiata, fu adibita per alcuni anni a sede del corpo musicale del paese; solo nel XXI secolo furono eseguiti lavori di restauro e di mantenimento così da ridare al piccolo oratorio le sue originarie funzioni.

L’interno del piccolo oratorio

L’ingresso è posto sul lato ovest e si presenta con un bellissimo portale in pietra locale e ai lati due finestre con grata e gradino che funge da inginocchiatoio. L’interno è composto di un’unica navata con un soffitto circolare. Le pareti e il soffitto sono ornate da stucchi settecenteschi, ai quattro angoli della navata, le nicchie delle statue di vari santi. Lesene con capitello sorreggono la trabeazione e il cornicione di stucchi. Il presbiterio è coperto da una volta a ombrello e ha un altare ligneo del Seicento. Sopra un bell’affresco, raffigurante Il Battesimo di Gesù e La Madonna col Bambino, attribuito dalla tradizione orale ad Alessandro de Ardese, zio del grande Alessandro Bonvicino, detto Il Moretto. Ciò conferma l’ipotesi di chi fa risalire questo affresco al Quattrocento. La Madonna col Bambino era considerata miracolosa. Sopra l’affresco centrale possiamo ammirare un altro affresco con al centro La Santa Trinità e ai lati San Pietro e San Paolo, anch’esso del Seicento