Kiev. Il card. Zuppi ha visitato Bucha e ha omaggiato le vittime sepolte nella fossa comune

Card Zuppi Ucraina
Card. Zuppi a Bucha (foto da Telegram gov.ua)

L’inviato speciale di papa Francesco, card. Matteo Zuppi, ha fatto visita ieri a Bucha nella regione di Kiev rendendo omaggio alle vittime sepolte nella fossa comune.
Il cardinale Matteo Zuppi, inviato speciale di papa Francesco, è stato accompagnato dal capo dell’amministrazione statale regionale di Kiev Ruslan Kravchenko, dai rappresentanti delle autorità locali e dal nunzio apostolico a Kiev, mons. Visvaldas Kulbokas.

Il primo giorno di visita del card. Zuppi

Ruslan Kravchenko ha osservato che questa è la prima visita del cardinale Zuppi, ambasciatore di pace del Papa, in Ucraina e ha potuto vedere con i propri occhi “quale prezzo altissimo pagano gli ucraini per la libertà e la pace nel mondo”.
In particolare, i rappresentanti della delegazione hanno visitato la chiesa di Sant’Andrea, che si trova a Bucha ed è il luogo dove sono stati sepolti 119 civili durante l’occupazione russa.
“Storie del genere sono un dolore per l’intero mondo civilizzato”, ha sottolineato il capo dell’amministrazione regionale. “Gli ucraini, come nessun altro, vogliono che crimini così terribili contro l’umanità non si ripetano mai”, ha aggiunto secondo quanto riporta Ukrinform.
La notizia è stata ripresa e pubblicata anche dalla Conferenza episcopale ucraina (chiesa latina), aggiungendo che il cardinale ha anche visitato la mostra fotografica allestita nella cattedrale di Sant’Andrea che racconta le atrocità compiute dai russi in città nei giorni di occupazione. “Colpito dalle tragiche storie – si legge nella news – il cardinale ha assicurato che avrebbe raccontato al pontefice ciò che aveva visto e ha consegnato una moneta commemorativa”. L’esercito russo è entrato a Bucha il 27 febbraio 2022. L’occupazione è durata 33 giorni. Dopo la disoccupazione dei territori, sono stati trovati i fatti degli omicidi di massa e in un edificio è stata trovata anche una “stanza di tortura”.

La guerra e i bambini

Ieri il card. Matteo Zuppi ha incontrato anche il Commissario per i diritti umani del Parlamento ucraino, Dmytro Lubinets. All’incontro era presente il nunzio apostolico a Kiev mons. Visvaldas Kulbokas.
Nel corso del colloquio, il commissario ha presentato al card. Zuppi un rapporto speciale sulla violazione dei diritti dei bambini ucraini nei territori temporaneamente occupati e in Russia, e materiale informativo sulle violazioni dei diritti umani in Ucraina a seguito dell’attacco armato su vasta scala della Federazione Russa. Ha detto che ogni bambino ucraino che è in Ucraina e che è stato costretto a fuggire all’estero, ha riportato le conseguenze della guerra. Inoltre, la Russia sta deportando in massa i bambini ucraini dai territori temporaneamente occupati. “Non sappiamo il numero esatto o dove si trovano”, ha detto il commissario secondo quanto si legge sul sito della chiesa cattolica latina, sottolineando l’impegno a riportare i bambini a casa. Si tratta cioè di “ottenere tutte le informazioni sui bambini ucraini, il numero, cosa sta loro accadendo e come possono essere rimpatriati”. Sui dettagli però della conversazione e sui “vari meccanismi” non sono state date ulteriori informazioni.

Card. Zuppi: “Faremo tutto il possibile e l’impossibile”

Il Commissario ha richiamato l’attenzione dei rappresentanti della delegazione anche sulla questione del ritorno dei civili ostaggi detenuti dalla Federazione Russa. Ha fatto notare che non si conosce il numero esatto. Tuttavia, si tratta di decine di migliaia di cittadini ucraini, compresi i sacerdoti.
“Sono convinto che questa visita dei rappresentanti vaticani in Ucraina dimostrerà ancora una volta chi è l’aggressore e chi la vittima. Dopotutto, stiamo combattendo sulla nostra terra, per la nostra gente, per l’integrità territoriale e vinceremo sicuramente!”, ha osservato Lubinets. “Sono molto grato per l’incontro, perché ha aiutato molto a capire il dolore dei bambini più deboli. Faremo tutto il possibile e l’impossibile per risolvere questo problema”, ha detto il card. Zuppi in un commento rilasciato a Radio Svoboda dopo l’incontro.