Sabbioni. Assemblea parrocchiale: quale futuro per i frati?

Assemblea ai Sabbioni
L’assemblea di ieri sera ai Sabbioni

Vivace assemblea della comunità dei Sabbioni, ieri sera, nella chiesa parrocchiale. Presenti il vescovo Daniele, il parroco fra’ Tommaso, fra’ Massimiliano e un gran numero di fedeli. Si discuteva sulla partenza della comunità dei cappuccini dalla parrocchia dei Sabbioni, previsa nel giro di tre anni.
“Siamo qui con le orecchie basse, ha detto fra’ Tommaso aprendo la serata. Abbiamo dato tanto alla Chiesa di Crema e la Chiesa di Crema ha dato tanto a noi. Undici sono stati, in tempi recenti, i frati di origine cremasca di cui tre ancora viventi. Ma la mancanza di vocazioni che si verifica soprattutto in Europa (in Africa, al contrario, ne abbiamo tante) costringe alla chiusura di molti conventi cappuccini. Questo ci porterà probabilissimamente a lasciare anche questo dei Sabbioni. Come abbiamo lasciato quello di Sondrio, di Cerro, della Certosa di Garignano, ecc. Se le chiese sono vuote, si svuotano anche i seminari!”
Gli ha fatto eco il vescovo Daniele: “Chiediamoci perché le nostre comunità sono diventate così sterili di vocazioni.” Ed ha espresso il suo rincrescimento “perché la cosa che a me stringe il cuore – ha detto – è che la presenza della vita consacrata nella nostra Diocesi si riduce sempre più: i religiosi resteranno solo a Santa Maria. Per non parlare delle suore, oggi pochissime e un tempo presenti in tutte le parrocchie.
Chiediamoci perché il Signore ci chiede di vivere questo momento. Ma non piangiamoci addosso – ha concluso mons. Gianotti – il Signore ci dice che anche dalle grandi crisi possono nascere spazi di risurrezione. La comunità cristiana dei Sabbioni continuerà a vivere e speriamo che goda ancora per alcuni anni dei Cappuccini!”

Il dibattito

E da qui sono incominciati gli interventi dei presenti, accompagnati spesso da lacrime, da applausi di approvazione. S’è vista anche qualche contestazione che mons. Gianotti ha mitigato invitando a un confronto più cristiano. È emerso comunque un grande affetto nei confronti della comunità dei Cappuccini e un grande amore per san Francesco: “Vivo e respiro San Francesco!” ha detto una signora.
Tante dunque le preoccupazioni dei sabbionesi: innanzitutto, con la partenza dei frati, mancheranno punti di riferimento per tutte le attività e per i volontari. E che fine farà l’ordine francescano secolare al quale molti sono associati? Chi seguirà gli iscritti quando non ci saranno più i frati? Come possiamo eliminare un convento che per secoli ed stato grande punto di riferimento?
Ed è emerso un grande rammarico, condiviso da fra’ Tommaso: “Anche i frati non siamo contenti di andare. Siamo tutti affezionati alla parrocchia dei Sabbioni.” E il vescovo in aggiunta: “Sono io il primo ad avere dispiacere che i frati se ne vanno. Mi viene il sospetto che qualcuno pensi che io sia contento: una cosa assurda!”

Una comunità di frati senza parrocchia?

Nell’ambito del confronto ha preso sempre più piede l’idea che la comunità dei frati rimanga ai Sabbioni senza avere la responsabilità della parrocchia. È stato sottolineato che “i frati non sono fatti per guidare una parrocchia, ma per offrire altri servizi pastorali e spirituali.” “A me va benissimo, ha sottolineato il vescovo Daniele. Magari! Un’idea che è stata esplorata anche in passato!”
E fra’ Tommaso: “Abbiamo deciso di rimanere in parrocchia ancora del tempo, per trovare qualche alternativa, altre modalità di presenza qui ai Sabbioni e qui a Crema. Magari coinvolgendo il Consiglio provinciale, visto che il nostro provinciale scade fra un anno.”

Verso una scelta sinodale

“È mancata la comunione in questa scelta – ha detto un fedele – ci è stata comunicata, non è stata sinodale. Mi piacerebbe che, come comunità, insieme alla diocesi ci si trovasse per fare la proposta al Provinciale di lasciare il convento con dei frati a servizio della diocesi e non solo alla parrocchia. Una risorsa alla quale non possiamo rinunciare facilmente.” “Magari facendo venire cappuccini da altre parti del mondo, ha aggiunto un’altro. Non disperdiamo i frutti qui fioriti.”
Frate Massimiliano ha sottolineato che i tempi stanno cambiando, che è necessario allargare lo sguardo e non considerare solo i Sabbioni ma la condizione nazionale. “Chiediamoci – ha detto – che cosa il Signore ci dice con questa situazione.”
E, ringraziando per questa prima riunione – non consueta – si è proposto di aprire un cammino di dialogo sinodale per offrire ai superiori del Cappuccini e al vescovo Daniele proposte di soluzione che possano soddisfare tutti. Nella direzione – per quanto si è capito – di una comunità di frati sganciata dalla parrocchia. “Ci tengo ad avviare un cammino comune, ha sottolineato il vescovo Daniele. La tempistica ci può dare una mano. Non lasciamo cadere l’opportunità. Non ho progetti miei: vorrei che si faccia un cammino condiviso per pensare i progetti futuri.”
E fra’ Tommaso: “Saranno possibili forme diverse di presenza. Intanto apriamoci all’unità pastorale. E poi vedremo. Voglio passare questi ultimi anni alla grande, mettendocela tutta.” Insomma, non è persa del tutto la speranza di mantenere una presenza dei Cappuccini in città, anche con forme diverse. Ce lo auguriamo tutti.

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