Sabbioni. Verso l’addio ai Frati Cappuccini? Forte dissenso nel quartiere

L'interno della chiesa parrocchiale dei Sabbioni

La notizia, da gestire con delicatezza, doveva restare ancora un po’ riservata per lasciare spazio al lavoro della… diplomazia. Ma, inevitabilmente, s’è diffusa destando grande rammarico e preoccupazione nel quartiere: i Frati Cappuccini, dopo secoli di presenza, sembrano fortemente destinati a lasciare la comunità dei Sabbioni. La quale sta manifestando, in modo garbato, ma fermo, il proprio dissenso.

Decisione presa a livello regionale

Dopo una riunione ristretta tenutasi qualche settimana fa in Episcopio a Crema, la scorsa settimana s’è tenuto un incontro ai Sabbioni: presenti i membri del Consiglio pastorale, il vescovo monsignor Daniele Gianotti, il parroco fra’ Tommaso Grigis con gli altri tre frati e padre Angelo Borghino, ministro provinciale dei Cappuccini lombardi. Quest’ultimo, parlando di una carenza vocazionale e di altre problematiche, ha detto che in Lombardia sono già stati chiusi alcuni conventi: stessa sorte che toccherà ad altri, tra cui quello sabbionese. Padre Borghino ha indicato in tre anni il tempo massimo per giungere alla chiusura. Una decisione, va precisato, presa in toto dai “vertici” della Provincia di Lombardia dei Frati Minori Cappuccini, con sede a Milano.
Stupore, dispiacere e preoccupazione sono stati manifestati nel corso dell’incontro da parte di tutti, con il vescovo Daniele in testa nell’esprimere anche contrarietà alla decisione. Che però – è la sensazione dilagante – pare già presa, tant’è che padre Borghino è apparso fermo e determinato.

Cosa succederà? Forte la preoccupazione

Se dunque si interromperà ai Sabbioni una feconda, bella e positiva esperienza – i Frati sono qui dal 1500, tra vari passaggi storici fino alla costituzione, negli anni ’50 del secolo scorso, della Parrocchia – cosa accadrà?
Lo scenario di cui si parla è quello di un’Unità pastorale con Ombriano: se ne discuteva già prima della pandemia, ma allora sembrava che a occuparsi di tale Unità dovessero essere i Frati, mentre adesso la prospettiva è totalmente cambiata.
Ombriano e Sabbioni insieme contano più di 9.000 abitanti: se si ragionasse solo in termini amministrativi, sarebbe tra i Comuni più vasti della nostra Provincia! Un parroco diocesano avrebbe le sue belle difficoltà… Non va poi trascurato il forte campanilismo – radicato soprattutto tra le persone più anziane – che esiste tra i due quartieri e che per molti rappresenta un ostacolo.
Ma, al di là di questi aspetti, il fortissimo timore è legato alle conseguenze che avrebbe sui Sabbioni l’addio ai frati. Per il quartiere, infatti, i Cappuccini sono veramente una guida e un punto di riferimento (anche per chi è “lontano” dalla Chiesa), hanno una spiccata capacità di aggregazione, sono attivamente presenti in oratorio e nelle realtà sportive… E hanno dato alla parrocchia un’impostazione pastorale di forte presa sui fedeli: tutto “un altro mondo”, fanno notare i sabbionesi, rispetto all’impostazione data dal clero diocesano, senza nulla togliere a nessuno.
La vita pastorale e la gestione delle tante strutture e organismi parrocchiali, dunque, subirebbe un durissimo colpo con il venir meno dei frati, gettando grossi interrogativi sul futuro. La gente dei Sabbioni, dopo che la notizia è trapelata, si è mobilitata in modo pacifico e intelligente, anche con alcuni eloquenti cartelli apparsi in questi giorni, nella speranza che ci sia un ripensamento rispetto a una decisione difficilissima da digerire.

Assemblea pubblica il 19 maggio

Il parroco fra’ Tommaso ha convocato un’assemblea pubblica per la sera di venerdì 19 maggio e, insieme al vescovo Daniele, ha invitato tutti a invocare lo Spirito Santo che, a volte, opera in modi misteriosi e sorprendenti anche agli occhi di chi ha fede. Ma, questa volta, potrebbe non bastare. E ai Sabbioni non ci stanno.