L’udienza concessa da papa Francesco alla diocesi di Crema è stata anticipata di un’ora e mezza! I pellegrini dei tre giorni erano ancora nella basilica di San Pietro, quando avvisati del cambio si sono dovuti precipitare nella sala Paolo VI, dove l’udienza era già iniziata: stava parlando il vescovo Daniele, che salutava il Papa e presentava la nostra diocesi.
I pellegrini arrivati con il treno erano appena entrati nell’aula. Molti invece non sono potuti neanche arrivare, visto che l’udienza era prevista alle ore 12.00. Quindi un po’ di amarezza.
Il Papa ha salutato i cremaschi tra fragorosi applausi
La udienza comunque è stata festosa. Dopo le sue parole il papa ha benedetto tutti, poi è sceso con la carrozzella e ha salutato personalmente coloro che erano nelle prime due file.
Quindi è passato anche nel corridoio centrale salutando i cremaschi tra fragorosi applausi.
Dopo l’udienza il Vescovo ha salutato, scusandosi del contrattempo per coloro che non erano riusciti a partecipare. Inoltre, la preghiera che doveva essere fatta prima dell’udienza è stata fatta in parte dopo.
Il Pontefice ai cremaschi: “Un dono avervi qui”
Nel suo discorso papa Francesco ha salutato tutti i cremaschi così numerosi, in particolare i seminaristi del Myanmar, il Paese dove è stato martirizzato il beato padre Alfredo Cremonesi.
Il Pontefice ha ricordato il rinvio dell’udienza negli anni scorsi “però la facciamo nel settantesimo della sua morte.” Ha fatto memoria dello spirito del missionario, che con tenacia senza risparmio ha portato in missione tutte le virtù cremasche. Ha esercitato la carità, senza lasciarsi intimidire da nulla, fino al mitra che lo ha ucciso. Ma la sua voce ha continuato nei missionari che l’hanno seguito. Padre Alfredo aveva la consapevolezza di svolgere un grande ministero e lo faceva con stupore e gioia.
Il Papa ha ricordato anche padre Gigi, che ha sofferto la prigionia in Niger.
“È un dono avervi qui – ha aggiunto – questo è il tesoro della Chiesa. Siete voi, siamo noi.
Vogli incoraggiarvi a compiere il vostro cammino con entusiasmo: costruire la comunione tra voi anche con strade nuove; siate sempre accoglienti a chi bussa alla vostra porta: curate l’educazione dei giovani; non dimenticate le persone anziane, i più deboli, i malati; possiate essere modello di custodia del creato. Grazie”.
Il Papa ha benedetto tutti e concluso con invito: “Per favore pregare anche per me!”