In sala Ricevimenti la presentazione di “Un uomo dai molteplici volti. Profilo politico-biografico di Camillo Lucchi”

Lucchi presentazione

Oggi, sabato 1° aprile, alle ore 11, presso la sala dei ricevimenti del Comune di Crema verrà presentato il volume di Simone Riboldi Un uomo dai molteplici volti. Profilo politico-biografico di Camillo Lucchi edito dal Centro Editoriale Cremasco. L’iniziativa si avvale del patrocinio del Comune di Crema e de Il Nuovo Torrazzo.

Camillo Lucchi, esponente di spicco della Dc cremasca

Nella produzione storiografica locale degli ultimi due decenni le vicende politiche della cosiddetta “Prima repubblica” hanno incontrato un crescente interesse da parte degli studiosi, con un moltiplicarsi di testi che hanno spaziato dalle vicende dei partiti maggiormente rappresentativi (Dc, Pci e Psi) ai parlamentari e al vissuto amministrativo del Comune di Crema, mentre meno spazio è stato riservato, ad esempio, a una figura di più recente istituzione, quella del consigliere regionale (le Regioni, seppure inserite nel dettato della Costituzione fin dalla sua firma nel 1947, vennero attivate solo un quarto di secolo dopo, nel 1970, al termine di un lungo e complesso iter).
L’opera dedicata a Camillo Lucchi, fortemente voluta dalla moglie Carla Campari, con la prefazione di Antonio Agazzi e realizzata da Simone Riboldi, completa in parte questa lacuna e tratteggia la figura di un esponente di spicco della Dc cremasca che, dopo l’iniziale percorso nell’Azione cattolica diocesana, ha partecipato alla vita del partito dello scudocrociato in molteplici vesti e per tutto il dispiegarsi della sua esistenza, dato che Lucchi, già tesserato nel 1945, rimase fedele al partito di De Gasperi, Fanfani e Moro fino al suo scioglimento nel 1993.

Le tappe salienti del vissuto politico di Lucchi

Segretario cittadino dal 1955 al 1978, consigliere comunale dal 1956 al 1980 (e per moltissimi di quegli anni capogruppo della nutrita rappresentanza Dc in sala degli Ostaggi), consigliere regionale dal 1980 al 1985 (dal 1981 fino alla fine di quel mandato fu anche vicepresidente dell’assise ospitata dal Pirellone) e dal 1987 al 1990: queste le tappe salienti del vissuto politico di Lucchi, che ha attraversato la stagione del centrosinistra della convergenza con il Psi (che, peraltro, a Crema giunse in ritardo rispetto alle vicende nazionali, ma anche a quelle locali, con Cremona che, grazie al Dc Vernaschi, sperimentò già nel 1960 l’alleanza tra nenniani e democristiani in Comune), per poi approdare, a inizio anni Ottanta e dopo una breve parentesi (1975-1980) all’opposizione della Giunta di sinistra guidata da Maurizio Noci, all’epoca del pentapartito.
Anni in cui l’azione politica seppe innanzitutto affrontare le sfide poste dallo sviluppo, come dimostrano le numerose realizzazioni che spaziarono dalla diffusione della rete dei servizi pubblici all’edificazione di strutture per ospitare le scuole che man mano si insediavano a Crema, alla costruzione di nuove vie di comunicazione, il tutto senza trascurare la necessità di ampliare l’offerta di posti di lavoro sul territorio (anche se qui, forse, l’apertura di credito nei confronti delle grandi aziende ha risposto solo in parte a tale necessità, creando anzi non pochi problemi con la successiva crisi del modello produttivo basato sulle industrie di grosse dimensioni).

L’impegno di Lucchi in Regione e nel settore sanitario e assistenziale

In una seconda fase, quando Lucchi fu incaricato dal mandato popolare di rappresentare Crema e il Cremasco in Regione, la sua azione fu invece volta a inserire pienamente il territorio, di cui era espressione nel contesto regionale, favorendone lo sviluppo grazie anche alla sua capacità di intercettare le opportunità che la sua presenza al Pirellone garantiva. Lucchi, tuttavia, non fu protagonista solo in politica, ma si spese per la collettività cui apparteneva anche nel settore sanitario e assistenziale, sia per via della sua professione di medico sia (e, si potrebbe dire, soprattutto) durante il triennio vissuto in qualità di presidente degli Istituti di ricovero tra il 1991 e il 1994.
Un periodo, tutto sommato, breve, ma particolarmente intenso e ricco di realizzazioni, dal momento che sotto la presidenza di Lucchi venne attuata la ristrutturazione della sede di via Kennedy, con un aumento dell’offerta riabilitativa in essa presente, ma anche della struttura residenziale di via Zurla, con una visione che, grazie alla sua lungimiranza, ha permesso alle due istituzioni di presentarsi attrezzate alla sfida dei tempi moderni, caratterizzati non solo da una maggiore necessità di assistenza per la sempre più crescente parte anziana della popolazione, ma anche dal dover affrontare le sfide poste dall’insorgere di nuove malattie, come avvenne con l’Alzheimer.

Dal libro emerge un’immagine a tutto tondo

L’esperienza di Lucchi, che maturò la sua vocazione politica, come già ricordato, dopo un’attività pluriennale in seno all’Azione cattolica, è paradigmatica del percorso che, proprio partendo da quanto vissuto nel mondo del laicato cattolico, si indirizzava poi verso l’attività politica: è questo il cursus honorum che caratterizzò le “carriere” di alcuni degli esponenti di punta della Dc locale quali Benvenuti, Patrini, Zanibelli e Maroli (solo per citare coloro i quali assursero allo scranno parlamentare).
Tale percorso viene ricostruito nel dettaglio, grazie alla documentazione conservata dalla moglie e dalla disponibilità delle annate del settimanale locale Il Nuovo Torrazzo, con una disamina che, tenendo presente il contesto storico e sociale di riferimento, cerca anche di tratteggiare la figura dell’uomo, con i suoi interessi, le sue amicizie e le sue passioni, al fine di offrirne un’immagine quanto più possibile a tutto tondo ed esaustiva pure sotto il profilo umano, come ben testimoniano tanto l’appendice fotografica, una sorta di galleria per immagini della vita di Lucchi, quanto i testi delle poesie in vernacolo con le loro rime.