Ponte di via Cadorna. Beretta-Borghetti: “Diventi una priorità assoluta!”

Attraverso una mozione la richiesta al Comune e all’amministrazione Bergamaschi è di far diventare una priorità assoluta la risoluzione della questione legata al ponte di via Cadorna, ormai malato da tempo. Simone Beretta di Crema non è uno slogan e Maurizio Borghetti della lista civica che porta il suo nome hanno unito le forze per far sentire ancor più forte la loro voce. “Sul ponte di via Cadorna è necessario e indilazionabile scrivere il capitolo definitivo della sua messa in sicurezza attraverso le necessarie opere di manutenzione straordinaria. Quanto è accaduto sino a oggi è censurabile sia sul piano politico, per carenza strategica, sia su quello amministrativo, per carenza di autorevolezza e decisionismo verso progettisti e imprese”, premettono i due capigruppo.

Modalità inadeguate

Per gli esponenti della minoranza non è pensabile che “un ponte importante e strategico per la città di Crema debba continuare a essere trattato con modalità inadeguate. Sono passati anni senza che si veda la luce in fondo al tunnel”. Ai due navigati politici non sono piaciute per niente le parole cariche d’incertezza dell’assessore ai Lavori Pubblici Gianluca Giossi quando, la scorsa settimana in Sala degli Ostaggi, ha replicato all’interrogazione berrettiana sul tema.

Lavorare giorno e notte ponte via Cadorna

Per questo, oggi nel tardo pomeriggio in piazza Duomo, hanno convocato la stampa. “Il ponte ha un impatto notevole sulla viabilità. Abbiamo già visto in passato cosa significhi stopparlo – ha detto Borghetti –. Siamo di fronte a una situazione incredibile. La prima domanda che mi viene è perché non s’è lavorato durante il Covid quando i problemi di traffico sarebbero stati minori? Mi domando, poi, se la struttura sia pericolosa o meno. Giossi ha confermato di sì, ma si faranno nuovi controlli. E se non è pericolosa perché limitare il carico?”. Il capogruppo della lista civica chiede all’amministrazione di agire il più presto possibile e nella maniera più veloce, “lavorando giorno e notte e, se necessario, spendendo di più, anche considerato l’avanzo amministrativo di 9 milioni di euro”. Tra i quesiti di Borghetti anche quest’ultimo: “Perché non si è ricorsi ai fondi Pnrr per questo intervento?”.

“Propositivi” con chi è al governo

Sulla collaborazione con Beretta il medico dell’ospedale Maggiore è stato chiarissimo: “Lui ha presentato l’interrogazione sul tema e mi pareva corretto presentare questa mozione con Beretta. In ogni caso questo argomento non ha colore politico”. Prima di lasciare la parola al “collega” di minoranza, il già candidato sindaco ha evidenziato che “come lista facciamo opposizione in questo modo, stimolando l’amministrazione e non mettendo i bastoni tra le ruote come ho visto fare in passato”.

Domande precise

“Vogliamo essere come sempre propositivi, non teneri, ma collaborativi. Certo sin qui è stato realizzato un po’ pochino. Ritirerò la mozione presentata in precedenza e spero questa sia portata avanti perché importante”, dichiara Beretta. L’ex forzista torna anche sulla risposta ricevuta da Giossi in Consiglio, “davvero brutta. Le sue parole non portano da nessuna parte, confermando la pericolosità del ponte senza fornire certezze”. Perché non è stato trattato un sovrapprezzo con la ditta che ha vinto l’appalto? Perché ci si è presi la responsabilità di non contattare la seconda ditta arrivata in gara?, ribadisce.

Limitare i disagi 

Per concludere. “Un ponte insicuro che ha bisogno di ulteriori verifiche e costanti monitoraggi esprime un deficit decisionale che non può essere sottaciuto. Ora interessa mettere un punto fermo. La richiesta sale dal basso. Noi cerchiamo, oltre a esserne  convinti, d’interpretare e rappresentare il sentire comune di un’opinione pubblica che fatica a farsi una ragione dei tempi impiegati per sistemare un’infrastruttura non sicura”.
La richiesta è anche di inserire nella nuova gara d’appalto “modalità di esecuzione tecnologicamente avanzate tali da arrecare il minor danno possibile ai fruitori naturali del ponte e alle attività commerciali e artigianali, magari senza la chiusura totale della viabilità”.