È un’occasione straordinaria di conoscere e toccare con mano la fede, quella autentica, quanto offre oggi, domenica 19 marzo, alle ore 15, presso il centro parrocchiale ‘Don Bosco’, l’Unità Pastorale della quale Madignano fa parte con Izano, Salvirola, Ripalta Arpina e Ripalta Vecchia. Antonio Gabrieli e Sara Lecchi saranno i protagonisti di un incontro testimonianza sulla loro amata figlia, la serva di Dio Giulia Gabrieli, spentasi all’età di 14 anni a causa di un tumore che le ha provocato tanta sofferenza affrontata con la forza che solo Dio sa dare. Per lei è in atto il processo di beatificazione. Tutte le mamme e tutti i papà sono invitati all’incontro. Per bambini e ragazzi è organizzato, in concomitanza, un laboratorio manuale.
Giulia, viveva a Bergamo. Il primo agosto del 2009, mentre era in vacanza con la famiglia, si accorse di una tumefazione alla mano sinistra. Un sintomo che non regredì col passare dei giorni e che spinse papà e mamma a sottoporre la figlia ad accertamenti ulteriori. La diagnosi fu raggelante: Giulia aveva un sarcoma, tumore molto aggressivo che la piccola affrontò subito con una chemioterapia. “Nonostante la malattia, indebolita e sofferente, continuò ad andare a scuola, preparando e superando brillantemente gli esami di terza media, i cui orali dovette sostenere a casa. Aveva un talento particolare per la scrittura (era stata premiata due volte per i suoi racconti) e le pagine da lei scritte sulla sua esperienza furono in seguito raccolte e pubblicate nel libro intitolato Un gancio in mezzo al cielo, titolo suggerito da un classico di Claudio Baglioni, ‘Strada facendo’, che Giulia amava.
La sua gioia nell’affrontare quel calvario, incredibile nelle sue condizioni, era contagiosa. “Era lei a consolare e sostenere parenti ed amici, stupendo anche i medici. Così facendo non provocava l’allontanamento degli altri, come succede di solito in questi casi, trovando invece in loro uno stimolo ad andare avanti e, nello stesso tempo, riuscendo a essere anche occasione di conversioni.
Giulia è morta a Bergamo la sera del 19 agosto 2011, due anni dopo la diagnosi. Due anni di dolore e sofferenza nei quali si è affidata a Dio, al suo amore e al suo volere. Non senza momenti difficili nel continuare a credere, sempre superati con la preghiera e con quei messaggi che dall’Alto le giungevano attraverso persone, incontri, situazioni. Giulia sapeva leggerli e codificarli nell’amore di Dio.