Crema e Cremasco: nuovo consumo di suolo, ma 300 capannoni vuoti

Andrea Ladina e Oscar Stefanini dell’esecutivo provinciale di Europa Verde hanno scritto una lettera aperta al presidente della Provincia di Cremona – Paolo Mirko Signoroni – per dire basta al consumo di suolo e alla cementificazione ingiustificata.
“Siamo di fronte al nuovo polo logistico di Dovera dove sta sorgendo un’area edificata di oltre 100 mq – hanno dichiarato l’altro giorno –. Le domandiamo: era proprio necessaria questa ennesima colata di cemento? Il nostro territorio continua a perdere ogni anno centinaia di ettari di terreni agricoli, prati stabili, filari di alberi, fontanili che scompaiono. La città diffusa che si espande da Milano sta dirigendosi verso la nostra provincia, trasformando pian piano un territorio da secoli a vocazione agricola, con dei primati di eccellenze alimentari, in un dilagante capannonificio”, scrivono Ladina e Stefanini.

Domande chiare e puntuali

“Presidente lo sa che nel territorio cremasco ci sono circa 300 capannoni vuoti?”, aggiungono rivolgendosi perentori a Signoroni.
Al quale con la missiva di giovedì chiedono, tra gli esempi possibili, per quale motivo sia stato realizzato, venticinque anni fa, “l’imponente complesso di Santa Rita, oltre la Paullese, sempre a ridosso del rondò di Dovera, ma nel lato opposto, verso Pandino, e mai utilizzato? Perché questo spreco? Prati distrutti, cemento, strutture realizzate, ma mai utilizzate, capannoni vuoti!”.

Cattedrali nel deserto

I due ambientalisti pretendono spiegazioni per queste cattedrali nel deserto. “Non lamentiamoci poi per la siccità se si continua a sottrarre prati, terreni e habitat naturali che ossigenano il territorio. Una spiegazione crediamo, in qualità di presidente della Provincia di Cremona, nonché sindaco di Dovera, lei la debba a noi e ai cittadini”. A Signoroni facoltà di replica sulle nostre colonne.